Ritiro o meno, Meloni è diventata comunque lo sceriffo di Nottingham

È arrivata la manovra! Intanto una considerazione. Nemmeno un economista marxista avrebbe mai sognato di mettere le mani direttamente nei conti correnti degli italiani. Una norma avrebbe consentito al Fisco di entrare automaticamente senza lungaggini giudiziarie, a torto o a ragione, nei conti correnti degli italiani, e prelevare. Non so se in Inghilterra o Francia, antiche democrazie, ciò sia consentibile, ma dubitiamo. In pratica la gente tornerà ai materassi, tanto le banche non assicurano rendimenti interessanti per i depositi bancari. La norma sa di medioevo, tipo Sceriffo di Nottingham, che entra di notte in casa e preleva dal baule. La cosa paradossale è che il Robin Hood, che cerca di stoppare le grinfie del Fisco sceriffo, non è Travaglio, ma è Salvini, che va contro il suo governo ed il suo ministro. Dopo l’attacco alla manovra della Lega la norma mani in tasca pare sia stata precipitosamente ritirata. Il che la dice tutta sullo stato confusionale dell’era post Giambruno. La manovra è fatta di pochi soldi, perché la cassa è vuota, ed è soprattutto quasi tutta in deficit.

C’è un piccolissimo cioccolatino, sul cuneo fiscale, il resto è un piatto alla frutta. E tutto questo con sovrastimate cifre del PIL secondo gli organismi internazionali. Se questi avessero ragione, alla prima trimestrale, con dati reali, il banco friggerà panelle e spread al posto delle crocchè, come nelle friggitorie palermitane. La strana coppia Meloni&Giorgetti dichiara che non si farà logorare, in effetti lo dichiara solo Meloni, Giorgetti ha il riserbo di Quintino Sella, a meno che non si parli del Southampton, di cui è tifoso. La prima manovra fu affrettata ed obbligatoria, di fatto la fece Draghi. Questa è da passà a’ nuttata, in attesa delle Europee dove tentare una difesa sul consenso, visti gli scarsi risultati sulla gestione, soprattutto rispetto alle promesse in opposizione al governo precedente. Lega e FI tenteranno tramite emendamenti di lasciare il cerino dell’austerità in mano alla Meloni e Giorgetti, che dovrà fare i salti mortali per difendere l’extra deficit all’Ecofin. Non c’è un euro, e soprattutto non c’è PIL, e non potrebbe essere altrimenti con la Germania in recessione a cui siamo legati quasi come dei siamesi. Se BMW e Mercedes non tirano la componentistica italiana a chi vende? Ai coreani?

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Mala tempora currunt e si comincia a capire, qualcuno lo aveva già capito, come mai la Meloni ha avuto il vuoto per governare. C’era da cercare un Cireneo che portasse la croce in tempo di guerre e carestie. Non siamo ai cavalieri dell’Apocalisse, ma nemmeno più nelle eleganti masserie pugliesi con ciuffi al seguito. È l’economia bellezza! I voti si possono ipnotizzare con slogan e trucchi, i conti no. E nemmeno le dinamiche internazionali si gestiscono con Piani Mattei senza Mattei, cioè senza sghei.