Quanto ci manca James Bond. E con lui la supremazia occidentale

L’Occidente sta rischiando di perdere la guerra contro l’Oriente. La Nato ha finito le munizioni, mentre Cina, Corea del Nord e Iran possono continuare ad alimentare i cannoni dell’Orso Russo. Le leadership occidentali sono fragili, inseguono l’opinione pubblica che gli fornisce il consenso, mentre il blocco dei BRICS è autarchico, e rappresenta la nuova SPECTRE. In passato gli occidentali avevano un Intelligence, che negli ultimi film di Hollywood aveva le sembianze di Ralph Fiennes, il quale aveva preso il posto di una formidabile M, Judy Dench. E soprattutto aveva Lui, James Bond, l’agente con licenza di uccidere, che risolveva i problemi che le leadership non riuscivano a gestire. Per 70 anni la narrazione occidentale sui grandi schermi è stata questa. L’Occidente aveva qualcuno che lo difendeva dai piani oscuri di un’entità nemica. Ma Bond/Daniel Craig sembra, a meno di resurrezioni, essere morto nell’ultimo film, 007 No Time to Die del 2021. Nel febbraio 2022 scoppia il conflitto in Ucraina e siamo senza M, senza James, senza le sue roccambolesche soluzioni mozzafiato, senza i suoi Vodka Martini agitati non mescolati. Non abbiamo nemmeno le Bond Girl.

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Che mondo è senza James? Un mondo occidentale che rinuncia al suo ruolo di democrazia, seppur difficoltosa e problematica, e libertà, spaccandosi al suo interno? Non lo dice Daniel Craig o Barbara Broccoli, figlia del mitico Albert, produttrice della serie di film più vista della Storia. Lo Dice Robert Gates, ex capo della Cia e ministro per due amministrazioni della Difesa Statunitense, alla influente rivista americana Foreign Affairs. La politica occidentale ha inseguito la finanza, in Europa ha seguito il Bund, perdendo di vista strategia militare ed intelligence. E un mondo senza Intelligence sprofonda nell’Ignorance.

Aridateci Bond, James Bond, che è molto meglio del Bund.