La sfida meloniana contro una magistratura Apostolico-romana

Nome Omen, in questo caso calza a pennello. La dottoressa Iolanda Apostolico, fino ad oggi misconosciuta, è diventata improvvisamente l’emblema del nemico, la punta avanzata del Complotto contro il governo sovranista. Ora la magistrata catanese, accusata di avere un pensiero pubblicato su Fb, viene circondata dal fronte della magistratura per tutelarla, e si è ravvivato, ne sentivamo la mancanza, il conflitto tra i poteri dello Stato. Il problema ovviamente non è giuridico, per quello dovremo aspettare la Cassazione, è squisitamente, come se fosse cosa buona da fare venire l’acquolina in bocca, politico.

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Fossi nei meloniani non salderei il fronte delle chiese italiane. Noi siamo cattolici e, probabilmente, Apostolico Romani. A Roma c’è sia il Papa, apertamente pro migranti, ed i magistrati del CSM che stanno per essere messi a servizio della causa migratoria. In più c’è il Quirinale, nuova chiesa laica, primo magistrato d’Italia, alla guida del CSM. Se la Meloni salda questo fronte non c’è Mantovano che tenga. Pure Violante, oggi Ghost, sarebbe costretto a schierarsi. Onestamente un fronte pro diritti umani è più giustificabile del resistere, resistere, di un fronte che lotta contro le mazzette. È una battaglia più illuminista, che può riqualificare una magistratura indebolita dagli scandali. Bisogna vedere se i magistrati italiani saranno in maggioranza Apostolico Romani.