Una mattina mi sono svegliato e l’invasore della libertà era in piazza accanto a me

 

Come mia consuetudine da 35 anni, ho partecipato oggi alla festa del 25 aprile, perché tale l’ho sempre considerata: festa della Liberazione! Una ricorrenza di gioia e vita, non solo una commemorazione per onorare i caduti. E mai come oggi ho capito cosa significa razzismo, odio e violenza, come le ideologie manipolano la mente degli uomini.

È proprio vero che per capire cosa vive chi è perseguitato, l’unico modo è a volte vestire i panni di chi è vittima. Oggi non avevo bandiere di partito, perché ho sempre considerato quasi irrispettoso della Resistenza sventolare una bandiera d’appartenenza: la Resistenza per me è una, la Repubblica è una, i valori della nostra Costituzione sono condivisi da tutti.
Oggi avevo pensato di sfilare con la bandiera della Nato, perché c’è un’altra nazione europea che è stata invasa e occupata come l’Italia di 75 anni fa ed esattamente come allora la libertà talvolta va difesa in armi. Come ha ricordato Liliana Segre: “una mattina mi son svegliato e ho trovato l’invasor”.
Sono stato aggredito verbalmente e insultato decine di volte durante e lungo tutto il percorso fino in piazza Duomo, uno mi ha sputato addosso, mi hanno strappato 3 volte la bandiera. Ma ho le spalle grosse e potevo andare oltre, pur con l’amarezza di chi scopre una realtà che non vedeva, che ignorava.
Quello che m’ha fatto male -tanto- e mi ha indignato profondamente, è stato quando il servizio d’ordine mi ha intimato di spostarmi nel flusso laterale della sfilata, perché temevano che -oltre a me- aggredissero altri che mi erano vicini (e che non c’entravano niente con me). Allora ho raggiunto per la mia incolumità la testa del corteo, dov’era la Brigata Ebraica e i numerosi ucraini, che marciavano per il 25 aprile.

Ecco, non mi sono mai vergognato tanto dei tanti che davano dei nazisti agli ucraini, che inveivano contro loro e contro Zelensky. Sì, la tristezza delle contestazioni e delle urla mi hanno fatto capire cosa significa essere dall’altra parte della barricata, essere diverso, non essere omologato al pensiero dominante e cosa significa libertà.

Slava Ukraïni! Viva l’Italia libera!