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Dopo Macron, Salvini rimedia la porta in faccia anche dai forzisti

Dopo la vittoria di Macron in Francia, la destra sovranista italiana è sempre più isolata. L’epopea dei Le Pen è al tramonto. Salvini ha continuato a twittare entusiasta sulla ‘vittoria’ virtuale dei lepenisti anche dopo che Marine ha gettato la spugna , ma in realtà ormai per la Lega l’estrema destra francese è un peso, non una opportunità; pure nella logica dei raggruppamenti politici a Bruxelles.

I pali presi uno dopo l’altro da Salvini negli ultimi tre mesi, dalla incursione fallita in Polonia alla seconda volta della sconfitta Le Pen, afflosciano anche le pretese egemoniche leghiste sulla non meglio identificata ‘Federazione del Centrodestra’. Ormai anche Forza Italia si guarda bene dall’accettare proposte al buio, rinfacciando a Salvini proprio la relazione speciale con Le Pen.

Il voto dei francesi a Macron è importante sia perché dimostra che il tema della sicurezza non è solo prerogativa della agenda sovranista, sia perché i cittadini europei, dai polacchi ai francesi, sanno bene che i russi sono gli aggressori e gli ucraini gli aggrediti. Per questo votano chi combatte gli aggressori e lavora per la sicurezza europea. Salvini è isolato perché l’onda sovranista si sta parzialmente ritirando.

È vero, la gente sta male, come ha detto anche Macron sotto la Torre Eiffel, il sovranismo pesca ancora tra i delusi e gli scontenti, ma la tragedia ucraina è sempre più percepita dall’elettorato come una responsabilità di Putin, e questo peserà sul voto alle Legislative francesi e anche sulle prossime elezioni politiche italiane. Non nella direzione che auspicavano Matteo e Marine, però.