Una donna presidente della Repubblica: se non ora quando?

di Alessandro Cini

In Italia, circa ogni 3 giorni, una donna viene uccisa da chi dovrebbe sostenerla. Attori principali di questa mattanza, che solo nel 2020 è costata la vita a 112 donne, mariti, compagni, padri, fratelli e di recente, anche figli.

Ogni volta che una donna muore, confusa nell’indifferenza delle regole burocratiche e delle procedure, con lei se ne va anche una lavoratrice, una professionista, una volontaria, una politica, una persona immersa nel sociale. Con lei cessa di esistere un pezzo di società, con lei un microcosmo perde un riferimento, mentre sui media – al ritmo del clickbaiting – vanno in onda incredulità, lacrime, parole di circostanza e rassegnazione. Già rassegnazione, per quel che poteva essere e non è stato.

Oggi la Buona Destra chiede di dare un segnale forte anche, se non soprattutto, per tutte quelle donne che ci hanno lasciato un monito per il futuro: mai più!

E’ per questo che i vertici e la base della Buona destra chiedono a gran voce, e senza alcun indugio, che a occupare stabilmente il Palazzo del Quirinale per i prossimi sette anni sia una donna: i tempi sono maturi e non c’è alcun impedimento affinché questo avvenga.

L’appello, indirizzato alla politica, alla società, al mondo del lavoro, del sindacato e della cultura, deve trovare unito un Paese intero: serve una risposta e serve ora.

Confrontiamoci sui nomi e sulle personalità, affrontiamo le questioni politiche, abbandoniamo le posizioni pregiudiziali, troviamo soluzioni, ma candidiamo delle donne alla Presidenza della Repubblica.

Noi della Buona Destra ci siamo, voi da che parte sarete?