Transizione ecologica? Sì, ma sostenibile per imprese e famiglie

di Alessandro Giuliano Peru
Il ministro della Transizione Ecologica Cingolani ha affermato due giorni fa che entro il prossimo trimestre, la bolletta del GAS aumenterà fino al 40%. Le motivazioni principali, sono il costante aumento ormai da mesi del gas naturale nei mercati internazionali e delle quote di emissione di anidride carbonica (CO2) prodotta dalle industrie.
Il trend dell’aumento del gas e delle quote di emissione di CO2 era noto da tempo, e ora il Governo deve mettere in campo una strategia per mitigare quest’aumento al fine di evitare che la transizione ecologica diventi un problema importante per le imprese e le famiglie. L’Unione consumatori ha stimato un costo di 247 euro a famiglia nel caso di aumento fino al 40%, ma quello che in questo momento non si sta considerando è che il sovraprezzo delle bollette rischia di creare “a cascata” effetti inflattivi per la produzione di beni e servizi, mettendo così a rischio il consolidamento della ripresa economica e appesantendo di più i costi per le famiglie e le imprese.
Il problema non riguarda solo l’Italia. Ad esempio la Spagna, ridurrà l’IVA (dal 5,1% al 0.5%). Come Buona Destra riteniamo la scelta di abbassare l’IVA condivisibile, ma visto che la misura da sola non risolve gli importanti rincari, proponiamo anche di diminuire gli oneri di sistema nelle bollette energetiche.
Transizione ecologica sì per centrare gli obiettivi di riduzione della CO2, ma dobbiamo promuoverla in modo sostenibile per la nostra manifattura e per le famiglie. Soprattutto quelle a basso-medio reddito.