Tramonta il sogno di un’Europa sovranista. Ora Meloni che fa?

Nel contesto del suo ultimo mandato e alla vigilia del suo discorso annuale “The State of the Union” a Strasburgo, Ursula von der Leyen è pronta a rilanciare la sua candidatura alla presidenza della Commissione europea. E la sua valutazione positiva del suo quinquennio sembra estendersi anche alla coalizione che l’ha sostenuta nel Parlamento europeo, la cosiddetta “maggioranza Ursula”.

L’idea di un patto tra il Partito Popolare Europeo (PPE) e i conservatori meloniani dell’European Conservatives and Reformists (ECR) naufraga così davanti alla realtà, i sondaggi infatti indicano che senza il sostegno dei socialisti è impossibile raggiungere una maggioranza.

Il PPE ha già iniziato a dialogare con i Socialisti per pianificare le prossime nomine, riconoscendo che saranno ancora loro a determinare la maggioranza. Questo ha messo fine al sogno di una “rivoluzione di destra” in Europa.

Indicatori importanti delle difficoltà riscontrate dai conservatori, e che con ogni probabilità si ripresenteranno in occasione delle elezioni europee, sono stati di risultati delle elezioni in Spagna, con occhio a ciò che succederà in Olanda e in Polonia. Il futuro della Commissione europea sarà però ancora “deciso” dai grandi paesi dell’UE, con il Cancelliere tedesco Olaf Scholz e il presidente francese Emmanuel Macron pronti a fare la voce grossa.

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E così Fratelli d’Italia dovrà accettare nuovamente una posizione marginale e d’opposizione nel prossimo mandato. La presidente del Consiglio italiano, Giorgia Meloni, almeno che, per provare a dare un segnale di svolta, per quanto illusorio, non decida di accettare una posizione “aggiuntiva” all’interno della maggioranza.

Sì perché la domanda da porsi è se l’Italia possa rimanere al di fuori degli accordi tra i “grandi” paesi dell’UE. Ciò potrebbe comportare la marginalizzazione dell’Italia e del governo Meloni. Pertanto, potrebbe essere necessario accettare di far parte dell'”schema-Ursula” in modo “gratuito”, e marginale, per evitare l’isolamento.

Dall’altro lato tuttavia c’è la pressione di un Matteo Salvini scatenato, pronto a fare le scarpe a Meloni. Dimostrato ancora una volta con l’invito della leader francese Marine Le Pen a partecipare a Pontida, la pressione sui temi più di destra estrema che Fratelli d’Italia fatica a mantenere in un contesto internazionale, potrebbe complicare ulteriormente il futuro della maggioranza governativa italiana.

Il sogno di un’Europa “di destra”, si aggiunga pure estrema, sembra definitivamente scemare. Ora c’è da chiedersi cosa avrà intenzione di fare Giorgia Meloni, a lei la palla.