Se questa NATO non sta bene a Erdogan, la Turchia può uscire quando vuole

Com’era prevedibile, il sultano di Ankara Erdogan adesso inizia a fare il furbo. Il presidente turco che copre la testa delle donne, fa arrestare oppositori politici, professori e giornalisti, magistrati e poliziotti, adesso chiede alla Svezia di vietare il Pkk, il partito curdo. Se no Ankara potrebbe mettere il veto all’ingresso di Finlandia e Svezia nella Nato, bloccando l’allargamento e facendo un favore al suo amico Putin – una delegazione russa di alto livello arriverà in Turchia a breve per discutere di negoziati e Ucraina. Il portavoce di Erdogan, Ibrahim Kalin, ha detto esplicitamente che la presenza del Pkk in Svezia è “forte e ben conosciuta” e che è arrivato il momento per Stoccolma di “vietare le attività del Pkk”. Ankara chiede anche la fine dell’embargo sull’export di armi alla Turchia, un provvedimento che Svezia e Finlandia hanno preso durante l’operazione militare turca in Siria del 2019 sempre contro i curdi. Se no, Ankara bloccherà tutto alla Nato.

Le tecniche ricattatorie di Erdogan a cominciare dalla immigrazione, un rubinetto aperto e chiuso più volte in passato per mettere in difficoltà Germania ed Europa, le conosciamo bene. Ma il Sultano stia attento. In Turchia c’è una situazione che somiglia pericolosamente a quella interna russa, repressiva e autoritaria. Anche Erdogan ha sposato un modernismo reazionario dai tratti antioccidentali e persegue una politica estera revancista e imperialista. Dunque attento Erdogan, che magari nella Nato entrano i Nordici ed esce la Turchia.