riforma del catasto

Salvinomics, se catasto fa rima con disastro

Con tutto quello che sta succedendo nel mondo, ci mancava pure Salvini che rischia di innescare una crisi di governo sulla riforma del catasto. Sulla riforma infatti l’esecutivo si è salvato per un soffio. L’emendamento soppressivo presentato dal centrodestra in commissione Finanze alla Camera non è passata con un solo voto di scarto.

Nelle ore precedenti al voto, però, Draghi era stato molto chiaro: se la riforma non fosse passata, si sarebbe automaticamente aperta la crisi di governo. Un messaggio ai partiti di non complicare inutilmente il quadro politico, vista anche la natura del provvedimento.

Mentre grandi città come Roma e Milano hanno già provveduto all’aggiornamento catastale, nel resto del nostro Paese il catasto è fermo agli anni Ottanta. Questa situazione ha provocato e provoca gravi squilibri tra centro e periferia, ma anche tra nord e sud dell’Italia. Riformare il catasto è un po’ come rifare un censimento. Non ci sono dei motivi sostanziali per essere contrari a un provvedimento del genere, né tantomeno su questa base e in questo preciso momento dovrebbe esserci la tentazione di far cadere il governo.

Invece quel Centrodestra che si scopre ancora una subordinato ai sovranisti stavolta è stato compatto. Salvini, Meloni, Berlusconi accusano la maggioranza di voler alzare le tasse sulla casa, nonostante le garanzie di Draghi in senso opposto. L’intento è meramente propagandistico. Lo si può dedurre da una banale constatazione: il centrodestra aveva i numeri per proporre un emendamento che tutelasse contemporaneamente la riforma e l’invarianza del gettito. Invece no, si è chiesto di bloccare la riforma.

Fa sorridere che Salvini si sia scagliato contro la riforma e, intanto, solo due settimane fa abbia dichiarato “fondamentale rinnovare il Superbonus“. È un po’ come dire che va bene buttare via i soldi dei contribuenti per un bonus regressivo, che tra l’altro rischia di avvantaggiare i truffatori, ma ammodernare il catasto quello no, il catasto non si tocca. Mah. Potenza della Salvinomics!

Mettere in pericolo la tenuta del governo in questo momento per una questione tecnica non è solo imprudente, è assurdo. L’Italia ha bisogno di riforme che la rendano meno ancorata al passato. L’Europa ha bisogno di compattezza politica per affrontare la crisi in Ucraina. Nessuno, a parte i populisti, ha interesse nel far cadere il governo.