Populismo elettorale a Piombino: il centrodestra contro il rigassifigatore

Si chiama Golan Tundra, è lunga 300 metri per 40 di larghezza; è stata pagata da Snam 330milioni di euro, ha una capacità di stoccaggio di circa 170mila metri cubi di Gnl (gas naturale liquefatto) ed una capacità di rigassificazione di 5 miliardi di metri cubi l’anno. E’ la nave-rigassificatore che, “in tempi brevi garantirà indipendenza energetica al Paese”. A dirlo il ministro Roberto Cingolani in un’intervista a il Tirreno, sottolineando che “l”impianto è sicuro e che sono state fatte tutte le verifiche tecniche”. Ma apriti cielo: nel centro-destra il populismo continua a farla da padrone, con il sindaco di Fratelli d’Italia, Francesco Ferrari, che si oppone fermamente al progetto. “Il nostro è no convinto, non dettato da vezzi o egoismi, ma da un’infinità di ragioni oggettive”. Perché sì, parliamo di indipendenza energetica, ma poi i populismi in chiave elettorale continuano a farla da padrone.

Sabato in piazza erano in 2 mila, più altre decine di persone in mare sulle barche. Un’opposizione trasversale, che va dalla Lega a Greenpeace a Rifondazione comunista fino al Movimento 5 Stelle: i rappresentanti locali contestano l’operazione, avallata invece dai vertici nazionali. Poi c’è il sindaco, come anticipato, che spiega: “Piazzare un rigassificatore nel porto rappresenta un pericolo per la sicurezza, nonché un danno economico, sociale, ambientale e turistico. Ci doteremo di studi tecnici e giuridici per proteggere la città”.

La decisione, tuttavia, è presa, lo ha fatto intendere il presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani, nominato dal governo commissario per la realizzazione dell’opera, durante l’incontro con i sindaci della zona. “C’è un interesse nazionale da perseguire: entro 120 giorni vanno raccolte tutte le autorizzazioni”. Per il disturbo, Cingolani ha parlato di “adeguate compensazioni”, mentre Giani ha garantito l’impegno ad ottenere da Roma “gli investimenti, da anni promessi e mai fatti, che riguardano la bonifica ambientale dell’area delle acciaierie e le infrastrutture per consentire di arrivare al porto senza passare dal centro”.