Mentre Roma discute Sagunto brucia

In questo splendido ristorante sul mare di Mondello, che quando ero bambino si chiamava Charleston, si riunirà lo stato maggiore di Forza Italia per discutere di tesseramento. Ci sarà il nuovo Presidente del partito di Berlusconi, l’on.Tajani ed altri maggiorenti. È l’occasione per stare con alcuni amici, dicono i rais locali nei loro messaggi d’invito. La foto ritrae il ristorante mentre qualche giorno fa era circondato dalle fiamme che stavano distruggendo le montagne che circondano il golfo. Quattro morti accertati per varie cause durante i roghi atroci che hanno funestato Palermo, distruggendo vite, santuari con Santi patroni annessi, ettari di bosco, piramidi di immondizia. E mentre Sagunto brucia Roma discute, di cosa? Di investimenti in prevenzione, di aumento della flotta di Canadair, di assunzioni nei VV.FF, di forestazione, di lotta al cambiamento climatico, magari qualcuno ha letto l’appello del premio Nobel Rifkin?

No, loro parleranno di tesseramento, di come stringersi a coorte oltre la morte, di Silvio naturalmente. Ma è pensabile che si sia così allontanato il senso del giudizio da coloro che si occupano della cosa pubblica, cioè del bene comune? Che il palazzo sia così chiuso, sordo, autoreferenziale?

C’è quasi la convinzione, non del tutto erronea, che il cittadino ormai abbia la memoria di una farfalla, che si ricordi solo le cose della giornata, come una RAM autocancellante ogni 24 ore. Gli incendi, gli aeroporti in Tilt, i turisti che disdettano? Tutto rimosso, dimenticato. Domani è un altro giorno, direbbe Rossella ‘O Hara, e via col vento di libeccio possiamo parlare di noi, delle nostre cosuccie, del tesseramento, come fossimo giovani marmotte, e non pubblici amministratori. D’altra parte quella generosissima Santachè, che il Signore l’abbia in gloria, 10 mln per i rimborsi di coloro che hanno avuto la sfiga di passare le vacanze nella peggiore decade della storia dell’isola li ha stanziati. Ma da quelle terrazze non vedranno la devastazione, le montagne calve e nere di cenere, distrutte dal fuoco che ha carbonizzato due poveri anziani nella loro villetta?

Brucia il cielo sopra Palermo

Forse più che pagare la tessera del partito si potrebbe cogliere l’occasione per una generosa colletta da donare a chi ha perso la casa ed è dovuto sfollare. No a costoro no, dovevano assicurarsi gli dice Musumeci, mica ci può pensare lo Stato, la politica, a loro, una bella assicurazione contro gli incendi e piangevano con un occhio no?

Ma allora a che serve la politica se uno risolve con una polizza, ci si chiede. Magari il proprietario di una villa di pregio di Mondello la polizza se la potrebbe fare, ma i poveri frati del santuario di Benedetto il Moro per proteggere i resti mortali del Santo cosa dovevano fare? Per 500 anni si erano affidati alla Provvidenza divina assurance.  Ma pare che la polizza sia scaduta di questi tempi.