Meloni Bond e il ricatto della Spectre

La Meloni non avendo più avversari in patria tenta di prendere il ruolo di Daniel Craig in 007. C’è una Spectre che tenta di ricattare Palazzo Chigi, ma lei non si farà intimidire, e nel frattempo con la sua licenza di uccidere fa fuori un Carneade Pozzolo.

Sembra sentir il tintinnare di sciabole degli anni 60’ del Sifar del Generale di Lorenzo, o il golpe del Principe nero Junio Valerio Borghese del 1970. Una conferenza stampa in cui un Premier dichiara di essere sotto ricatto da poteri forti in qualsiasi paese occidentale avrebbe fatto il giro del mondo. Ma all’estero lo sanno da tanto tempo, non siamo un paese serio, siamo ancora pizza e mandolino, il che fa bene al turismo, ma non certo alla credibilità. Chi ricatta il Premier, chi è il grande Vecchio, e soprattutto chi sono i complottisti e di che armi di ricatto dispongono? E soprattutto quando saranno messe in campo? Per le Idi di Marzo? Ed ancora, chi sarà il Bruto fili mi? Una cosa è assolutamente chiara in tutto questo polverone, che sa di palla in tribuna, che l’opposizione politica alla Meloni non esiste.

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Pertanto la Premier per sostenere il suo consenso deve trovare un avversario, un Fantomas contro cui scagliarsi facendo pure la parte femminea della vittima. La Ginevra in cerca di Lancillotti che spezzino le lance in suo favore. È dura amministrare, con problemi di dubbia soluzione, fare politica da soli, visti i tanti Pozzolo intorno a lei, e senza nemmeno un avversario su cui contare. Onestamente noi la Meloni la capiamo. Capiamo meno il mettere in ridicolo la credibilità di una Istituzione. Il Garante della Repubblica, Mattarella, dovrebbe smettere questa continua moral, in tempi amoral, suasion, e convocare il Plenum del CSM e il Consiglio Supremo di Difesa, viste le dichiarazioni del Presidente del Consiglio.

L’Italia, la democrazia italiana, è sotto attacco, ed il Presidente ha l’obbligo di verificare la portata di questo pericolo. In quelle sedi, dopo le già spericolate dichiarazioni di Crosetto il ritrattante, la Premier potrà spiegare le ragioni delle intimidazioni subite nel suo ruolo, e potranno essere, se del caso, intraprese le conseguenti azioni. Se no è fuffa, ma con la fuffa non si campa all’estero e sui mercati. Voi investireste in un paese instabile quanto l’Uganda?

Cerchiamo di essere seri, se non per Dio almeno per Mammona.