Aumenta la possibilità che Mosca utilizzi nella sua guerra contro l’Ucraina armi nucleari minori, cioè di una potenza di gran lunga inferiore rispetto alle bombe che nell’agosto del 1945 distrussero Hiroshima e Nagasaki: ne è convinto Ulrich Kühn, un esperto di armi nucleari dell’Università di Amburgo e del Carnegie Endowment for International Peace. “Le possibilità sono basse ma sono in aumento”, ha detto Kühn in un’intervista al New York Times: “La guerra non sta andando bene per i russi”, ha aggiunto, “e la pressione dall’Occidente è in aumento”.
Secondo Kühn, il presidente russo Vladimir Putin potrebbe lanciare un attacco nucleare contro un’area disabitata anzichè contro le truppe ucraine per segnalare la sua intenzione di sferrare attacchi più mortali in futuro. “È orribile parlare di queste cose”, ha commentato il Kühn, “ma dobbiamo considerare che questa sta diventando una possibilità”.
D’altra parte il 2 giugno del 2020 il presidente della Federazione russa, Vladimir Putin, firmò un decreto che aggiornava la dottrina di impiego delle armi nucleari presenti negli arsenali russi. Nell’articolo quattro del documento si legge che “la politica statale in materia di deterrenza nucleare è di natura difensiva, volta a mantenere il potenziale delle forze nucleari a un livello sufficiente a garantire la deterrenza nucleare, e garantisce la tutela della sovranità e dell’integrità territoriale dello Stato, dissuadendo un potenziale avversario dall’aggressione contro la Federazione Russa e (o) i suoi alleati e, in caso di conflitto militare, impedendo l’escalation delle ostilità e la loro cessazione a condizioni accettabili per la Federazione Russa e (o) i suoi alleati”.
Il presupposto è che la Russia possa usare armamento atomico di tipo tattico per ottenere la fine vittoriosa di un conflitto di tipo convenzionale che la vede coinvolta, nella classica strategia realista del escalate to de-escalate, ovvero di elevare il livello di scontro quel tanto che basta per far cessare il conflitto senza dover ricorre all’arsenale nucleare strategico, che implicherebbe, detto in altri termini, scatenare un conflitto mondiale.