L’ambientalismo anticapitalista di Greta Thunberg

Greta Thunberg, la giovane attivista svedese icona della lotta per la difesa dell’ambiente, si è recentemente trovata al centro di controversie legate alle sue posizioni su Israele e alla Palestina. In due occasioni separate, durante una marcia per il clima ad Amsterdam e in seguito a critiche da parte di un leader dei Verdi tedeschi, è stata accusata di esprimere solidarietà alla Palestina senza condannare Hamas, il tutto nell’ambito di un discorso ambientalista.

Nell’episodio ad Amsterdam, Greta ha invitato sul palco due ragazze, una palestinese e una afghana, che hanno accusato Israele di genocidio. Questo gesto ha generato reazioni negative, con un uomo che le ha persino strappato il microfono dalle mani, sottolineando che l’evento era dedicato al clima e non a discorsi politici.

Successivamente, Ricarda Lang, leader dei Verdi tedeschi, ha criticato Greta per non aver condannato Hamas e aver esposto posizioni considerate inaccettabili su Israele. Lang ha sottolineato che il mancato rifiuto delle atrocità commesse da Hamas sembra confondere le vittime con i colpevoli, mettendo in discussione il diritto di Israele di esistere.

Ma cosa lega realmente la difesa dell’ambiente all’atteggiamento critico di Greta verso Israele? Annabel Denham, giornalista del Telegraph, ha cercato di rispondere a questa domanda, portando alla luce una contraddizione fondamentale nel ragionamento dell’attivista. Se il movimento ambientalista mirasse veramente a proteggere l’ambiente, non dovrebbe ignorare il fatto che Israele si è dimostrato un modello di resilienza in questo campo.

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Denham presenta dati significativi: Israele ha ridotto le sue emissioni di carbonio pro capite del 40% tra il 2012 e il 2021, i suoi impianti di desalinizzazione sono tra i più efficienti al mondo, e ha obiettivi ambiziosi per la riduzione delle emissioni di gas serra entro il 2050.

La giornalista sottolinea una contraddizione nel pensiero di Greta e dei suoi sostenitori: se l’ambientalismo fosse autenticamente concentrato sulla difesa dell’ambiente, Israele dovrebbe essere visto come un esempio positivo anziché essere oggetto di critiche. Denham suggerisce che l’ambientalismo estremo di Greta è più anti-capitalistico che eco-attivista, cercando di smantellare il sistema economico anziché promuovere il progresso tecnologico.

Inoltre, Denham evidenzia il tema fondamentale dell’ambientalismo demagogico: l’uso della difesa dell’ambiente come leva per promuovere ideologie anti-capitalistiche. In questo contesto, Greta Thunberg sembra associare l’odio verso Israele alla sua critica del capitalismo, anche se Israele si distingue come uno degli stati più attenti all’ambiente del Medio Oriente.

La controversia attorno a Greta Thunberg e Israele mette in luce l’incoerenza di un movimento che si professa, al di là della politica, in difesa dell’ambiente, ma che nella realtà dei fatti è pregno di una visione anti-capitalistica.