La Russia e la politica delle illusioni di Nicolas Sarkozy

L’ex presidente francese Nicolas Sarkozy è tornato a far parlare di sé con le sue dichiarazioni riguardanti la Russia e le sue posizioni diplomatiche. Tuttavia, queste dichiarazioni dimostrano un profondo scollamento dalla realtà e una mancanza di comprensione dei veri intenti del Cremlino. In particolare, il suo coinvolgimento nel vertice NATO del 2008 a Bucarest, durante il quale sostenne l’idea che l’ingresso di Georgia e Ucraina nell’Alleanza Atlantica sarebbe stato considerato una provocazione, dimostra un grave errore di valutazione.

Il momento in cui Putin invase la Georgia pochi mesi dopo il vertice, nonostante le preoccupazioni espresse da Sarkozy, dimostra che il presidente francese non aveva colto appieno le linee rosse del Cremlino. L’annessione della Crimea nel 2014 è stata un’altra chiara dimostrazione dell’approccio aggressivo della Russia nei confronti dei suoi vicini, nonostante le norme del diritto internazionale.

Le recenti dichiarazioni di Sarkozy riguardanti la Russia dimostrano un’ingenua convinzione che l’annessione della Crimea non possa essere sconfatta e che sia meglio lasciare le cose come stanno. Questo atteggiamento, seppur pragmatico in apparenza, si basa su una sottovalutazione delle implicazioni geopolitiche e dei principi democratici che dovrebbero guidare le relazioni internazionali.

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Inoltre, la posizione di Sarkozy sulla questione ucraina è altrettanto problematica. Il fatto che egli suggerisca che l’Ucraina dovrebbe rimanere un “ponte” tra l’Unione Europea e la Russia, evitando una scelta definitiva, riflette una visione semplificata della complessa situazione geopolitica e delle aspirazioni legittime dell’Ucraina. La storia dell’Ucraina non può essere ignorata o minimizzata, e suggerire che il paese dovrebbe evitare di scegliere il proprio destino è un’affermazione che non tiene conto della realtà.

Le parole di elogio provenienti da Dmitri Medvedev, ex presidente russo, verso le dichiarazioni di Sarkozy rappresentano una chiara dimostrazione di come queste posizioni siano favorevoli agli interessi del Cremlino. La sua enfasi su “politici più assennati” nel passato rispetto a quelli attuali suggerisce un’apparente mancanza di consapevolezza riguardo alle sfide globali e alle strategie di Putin.

L’ex presidente Nicolas Sarkozy sembra aver mancato di cogliere la vera natura delle azioni russe e delle sue intenzioni. La sua visione di una relazione più accomodante con la Russia, basata su una serie di compromessi che sembrano sottovalutare i principi fondamentali dell’ordine internazionale, rappresenta un pericoloso equivoco. È importante che i leader europei comprendano la necessità di una posizione ferma e coesa nei confronti della Russia, basata su principi democratici e rispetto per il diritto internazionale.