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Intellettuali allo sbando: Putin unisce Canfora e Borgonovo

È la strana coppia, converrete. E lo dobbiamo alla guerra in Ucraina. È “merito” dell’invasione di Putin se Luciano Canfora, noto storico di orientamento comunista Luciano Canfora, e Francesco Borgonovo giornalista della «Verità», che non ha mai fatto mistero del suo debole per la destra radicale, hanno unito le forze per scrivere un libro. Un lungo saggio dal titolo «Guerra in Europa. L’Occidente, la Russia, la propaganda». Di che si parla? Presto detto.

“La guerra combattuta al fronte con le armi e i proiettili veri è affiancata dalla guerra di propaganda combattuta con i mass media, che non si interrogano sulla verità dei fatti, ma sono schierati a difendere gli interessi di parte”, si legge nella presentazione del libro, edito dalla casa editrice “non conformista” Oaks, che vanta tra le tante pubblicazioni “la biografia del generale falangista spagnolo José Antonio Primo de Rivera, le memorie dal carcere del collaborazionista dei nazisti in Francia Pierre Laval, un volume sulla ‘esaltante avventura’ della Legione Straniera, i documenti del processo al filosofo neofascista Julius Evola”, come ricorda Matteo Pucciarelli su «Repubblica». 

Proprio la scelta della casa editrice, il cui simbolo è la runa Algiz, non è passata in sordina: Canfora negli anni ha quasi sempre pubblicato i suoi lavori con Laterza. Il motore di Oaks come scrive Pucciarelli è Luca Gallesi, studioso di Ezra Pound, filosofo cult dell’estrema destra. Il volume, giunto in libreria venerdì scorso, è stato distribuito in duemila copie. “L’idea era di dare voce a chi fino a qualche settimana fa non l’aveva, adesso per fortuna il clima mi pare meno plumbeo”, le parole di Gallesi. “Galeotta” sarebbe stata un’intervista: Borgonovo pare avesse contattato Canfora (nella bufera per alcune dichiarazioni discutibili sulla guerra in corso in Ucraina) per un pezzo da far uscire su «La Verità». Durante quella chiacchierata sarebbe venuta ai due l’idea di dare alla luce un libro sul conflitto cominciato lo scorso febbraio.

Un’uscita questa del saggio, fortemente voluta dall’intellettuale comunista Luciano Canfora assieme a Francesco Borgonovo, che fa capire come in Italia venga “percepito” da una certa intellighenzia il conflitto in Ucraina; come si continui a giustificare chi non ha scuse: Vladimir Putin. Un altro esempio? Carlo De Benedetti, che al «Corriere della Sera», dopo aver sciorinato tutta una serie di banalità antiamericane, ha concluso dicendo che la resistenza di Kiev di fronte all’aggressione di Putin «alla fine è un danno per il mondo».