Aliscafo quasi stracolmo sulla tratta da Lipari a Palermo. Un viaggio di cinque ore, con mare calmo come oggi. Si passa da Salina, Filicudi ed Alicudi. Un giorno devo sbarcare ad Alicudi. E l’unica isola dell’arcipelago siciliano dove non ho mai poggiato piede. Pure all’isola di Capo Passero l’ho fatto. Bisogna sempre lasciare in questa vita qualcosa di non ancora fatto, ti dà speranza di farlo, l’aspettativa è fondamentale per l’esistenza.
Comunque oggi sono vestito con una Lacoste rigorosamente bianca e un paio di pantaloni corti verde militare. Non c’è mai un cavolo di vestito di lino quando serve nel piccolo zainetto con il logo di Linosa, altro mondo pelagico, ma sempre vulcanico, rispetto alle Eolie.
Ci sono quasi solo turisti stranieri, cerco con letterata ambizione qualche giovine lanzichinecco nostrano, ma non ne trovo. Non ho nemmeno una bic, altro che stilografica, e sono costretto a scrivere su un volgarissimo smartphone cinese. I cinesi mi spiano, ma anche loro rimarranno delusi. Vorrei gridare allo spreco di gioventù, all’ignoranza galoppante, ma la giovane tedesca che ho accanto legge Robert Musil, l’uomo senza qualità, e non Mein Kampf.
Le nuove generazioni saranno meglio o peggio della nostra? Se lo chiedeva pure Seneca, che traducevamo malvolentieri, e che penso tra poco non se lo filerà più nessuno. Ma erano meglio Led Zeppelin o i trapper odierni, con la voce da adenoidi e un senso per la sfiga pari a quello di Smilla per la neve.
Rocco Chinnici e i suoi mille fratelli: spunti critici sulla commemorazione
Eravamo più colti noi, più aperti al mondo, più liberi? O lo sono ora oggi, sempre relativamente a cosa oggi è il mondo, i suoi attuali paradigmi che ci invecchiano a velocità fotoniche rispetto al Novecento.
C’è stato di mezzo tra Noi, nati abbondantemente nel secolo scorso, e Loro il Millennium bug. Che ha cancellato parte di memoria aggiungendo microprocessori della realtà a cui non ci siamo ancora abituati, e forse non lo faremo mai. Noi siamo della generazione Carosello, Loro quella dei Reel. Per Noi, che ci hanno rotto gli zebedei con Cartesio ed i Lumi, Cogito ergo sum ed Only Need Is Love, per Loro Istagram Is Need. Noi la musica ancora la compravamo in vinile, gli Lp, Loro su Spotify.
Il salto nel buio, come quello del coniglio in Gioventù Bruciata, è stato eccezionale, in fondo non si è trapassati un secolo, ma un millennio. Abbiamo cominciato con Carlo Magno e il Sacro Romano impero e siamo finiti in braccio all’impero Celeste.
Caro Alain Elkann, panta rei dicevano gli antichi greci, che di nascite e tramonti d’imperi se ne intendevano. Forse è giunto il momento di guardare le cose con maggior distacco epicureo, e rifugiarci, mi associo per età ed esperienze, nel giardino dell’Hotel Locarno, dove la calura romana è più tenue, le olive dei Martini cocktail ancora decenti e le ex ragazze sempre belle.