Il discorso di Mario Draghi ci rende orgogliosi di essere italiani

 

L’Italia è fianco dell’Ucraina senza se e senza ma. Le massime istituzioni parlamentari – la presidnete Casellati e il presidente Fico – e il premier Mario Draghi sono stati inequivocabilmente chiari sul sostegno all’Ucraina e alla sua eroica battaglia per la libertà e per la pace.

Dopo aver ringraziato il presidente Zelensky per la preziosa testimonianza, il premier italiano ha ribadito l’ammirazione per il coraggio e il patriottismo dello stesso presidente Zelensky e degli ucraini tutti che si sono fatti esercito di fronte al male portato dal nemico russo, con tutta la barbarie di morte e distruzione che ha seminato in 27 giorni di guerra. Di fronte all’arroganza russa – ha affermato Draghi – il popolo ucraino ha opposto la propria dignità con una resistenza che, nelle varie città prese d’assedio, non ha esitato a definire eroica.

Ma il presidente del Consiglio ha voluto cementare ancora di più il legame che c’è fra Ucraina, Italia ed Europa intera, ribadendo ancora una volta che, oggi, gli ucraini non stanno difendendo solo se stessi, ma stanno difendendo la pace, la libertà la democrazia europea e l’ordine internazionale fatto di diritti e di regole. Quelle stesse regole che la Russia ha infranto impunemente e senza pudore con una invasione contraria a ogni norma di diritto internaionale. La Russia in questa sua, tanto incauta quanto terribile avventura bellica ha violato quell’ordine internazionale che doveva proteggere la comunità umana dai rischi e dalle condizioni che, nel Novecento hanno portato a ben due Guerre Mondiali.

Nel suo pregevole e prestigioso intervento, Draghi non ha voluto solo rendere omaggio morale all’Ucraina e al suo presidente. Ma ha parlato approfonditamente di cosa l’Italia sta facendo e continuerà a fare sul piano degli aiuti concreti ai profughi. La solidarietà degli italiani – ha voluto rimarcare – è grande e si sta manifestando continuamente dall’inizio della guerra. Dalle donazioni di beni, medicinali, vestiti ecc. all’accoglienza per i rifugiati. Grazie all’attività di coordinamento di Regioni e Comuni, grazie alla prontezza della Protezione Civile, gli italiani hanno potuto accogliere e spalancare le proprie porte ai profughi ucraini, in maggioranza donne bambini e persone fragili. Questo ci rende orgogliosi del nostro popolo. E questa solidarietà – ha sottolinato il premier – continuerà perché “Dinanzi all’inciviltà l’Italia non intende girarsi dall’altra parte”. “Il governo e il parlamento sono in prima fila nel sostegno all’ucraina sin da subito”.

Sentir parlare il Premier con questi termini così chiari e così netti è qualcosa che rende davvero orgogliosi di essere italiani. Le Istituzioni non sono rappresentate da quei quattro personaggi che hanno deciso di non entrare in Aula, mostrando ancora una volta la loro piccolezza. No. L’Italia è quella del Presidente Draghi. Del Parlamento italiano che ha votato il Decreto Aiuti sostanzialmente all’unanimità Maggioranza e Opposizione. La nostra Nazione è quella che proseguirà nella sua opera di assistenza con l’ampliamento dei corridoi umanitari ma anche con risorse per favorire l’integrazione dei profughi, affinchè questi potranno – se lo vorranno – rimanere in Italia, come già 236 mila ucraini presenti e integrati sul nostro territorio nazionale.
Ma è anche l’Italia ferma e rigorosa che vuole l’inasprimento delle sanazioni per costringere Putin a cessare le ostilità e a sedersi “con sincerità” al tavolo negoziale. Che non si tira indietro nel rifornimento di armi al popolo ucraino perché sa bene che senza aiuti concreti sul piano militare, è difficile continuare a sostenere lo sforzo bellico e di difesa. E’ il Paese che ambisce a essere leader in Europa perché “Di fronte alla Russia che ci voleva divisi, ci siamo mostrati uniti come UE e come NATO”. E non basta ciò per il Premier. Occorre implementare il percorso di avvicinamento dell’Ucraina all’Unione Europea. Il percorso è faticoso, ma l’Italia c’è. Orgogliosamente a fianco del Presidente Zelensky e del popolo ucraino.
Perché, spiega ancora il Premier, “quando l’orrore e la violenza sembrano avere il sopravvento, proprio allora dobbiamo difendere i diritti e i valori democratici”.
Che dire? Gloria all’Ucraina, certo, ma anche onore all’Italia, al suo Premier e al suo Parlamento.