Gli Anni Trenta del Novecento furono un’epoca di profondo tumulto e incertezza in tutto il mondo. Oggi quelle stesse sensazioni le riviviamo attraverso una situazione altrettanto drammatica. L’ordine internazionale, costruito su principi di libertà e regole, oggi si trova ad affrontare minacce che mettono a rischio la sua stessa esistenza. Forze oscure e criminali si stanno coordinando per cercare di sostituire questo ordine, con l’obiettivo di imporre la loro visione di barbarie e oppressione. Di fronte alle tragedie in corso e all’aggressione di Hamas contro Israele, è diventato sempre più evidente che il mondo è entrato in un’era buia e incerta.
Le vicende recenti, compresa l’aggressione russa all’Ucraina, hanno dato nuova linfa a despoti e terroristi che ora cercano di imporre equilibri a loro favorevoli attraverso la forza. L’attacco scatenato da Hamas, con il supporto dell’Iran, rappresenta uno dei richiami più drammatici per gli Stati Uniti e l’Europa, evidenziando la crescente serie di attacchi alle democrazie e ai valori democratici. Questa ondata di crisi internazionali è caratterizzata da sfumature specifiche, ma vi è un filo rosso che le lega tutte: l’attacco al sistema internazionale basato su regole, libertà di espressione, commercio aperto e Stato di diritto. Un sistema che è emerso dopo la Seconda guerra mondiale e che ora è sotto grave pressione.
Nell’Africa subsahariana, molte democrazie, sebbene imperfette, sono state abbattute da jihadisti da un lato e milizie filorusse dall’altro. Questa regione è attualmente segnata da una serie di colpi di Stato recenti e conflitti in corso. Con gli europei in ritirata e gli Stati Uniti in uno stato di disorientamento, molte democrazie si trovano in una situazione vulnerabile. La Cina sta approfittando di questa instabilità per stringere alleanze con nuovi dittatori e promuovere il suo agire aggressivo nella regione.
Nel Mar Cinese Meridionale, le tensioni stanno crescendo, poiché la Cina ha militarizzato isole artificiali e sta regolarmente molestato navi e pescherecci filippini. Inoltre, la Cina sta esercitando pressioni militari, diplomatiche ed economiche su Taiwan, mettendo a rischio la stabilità nella regione.
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Al di fuori dell’Asia, il dittatore nordcoreano Kim Jong Un ha intensificato le sue provocazioni, incoraggiato dalla nuova dinamica internazionale e dagli incontri con Putin. L’Iran degli ayatollah ha trovato nuovo vigore e ha supportato l’aggressione di Hamas, condividendo l’obiettivo di distruggere Israele. Bashar al-Assad in Siria è stato accolto da Xi Jinping, dimostrando che i criminali di guerra non sono esclusi dalla scena internazionale.
In Europa, le tensioni si acuiscono tra Serbia e Kosovo, sotto lo sguardo soddisfatto di Putin. In America Latina, il Venezuela e Cuba si schierano regolarmente al fianco di Russia e Cina.
La crescente cooperazione tra Pechino, Mosca, Teheran, Pyongyang, Caracas, L’Avana, Damasco e altri attori, sia Stati che organizzazioni non statali, sta minando l’ordine internazionale e il multilateralismo. L’inefficienza delle istituzioni internazionali, come le Nazioni Unite, il Fondo monetario internazionale e la Banca mondiale, sta contribuendo al caos globale.
Il declino dell’influenza degli Stati Uniti, che hanno a lungo garantito l’ordine globale, sta spingendo i despoti del mondo a cercare di massimizzare il loro potere in un ambiente sempre più disordinato. La Pax americana, che ha portato stabilità in molte regioni del mondo, sembra essere in pericolo.
Siamo di fronte a una crisi globale che richiede una risposta decisa da parte delle democrazie del mondo. È necessario unirsi e lavorare insieme per proteggere e preservare i principi di libertà, diritti umani, e regole internazionali che hanno guidato il mondo negli ultimi decenni. Solo attraverso la cooperazione internazionale e la difesa dei valori democratici possiamo sperare di affrontare le sfide attuali e preservare un mondo basato sulla pace, sulla giustizia e sulla stabilità.