Israele e Hamas non sono affatto sullo stesso piano

Non posso fare a meno di concordare con il giornalista Beppe Severgnini quando, nel suo recente video pubblicato sul Corriere della Sera, sostiene che mettere sullo stesso piano Israele e Hamas sia assolutamente ingiusto. Sostenere che i membri di Hamas siano i partigiani della Palestina è offensivo e vergognoso.

Purtroppo, anche in seguito alla tragica perdita di vite umane, con circa 1000 israeliani e 900 palestinesi deceduti, compresi numerosi feriti, si trovano ancora individui sui social media che considerano Hamas un’organizzazione di resistenza che lotta per la liberazione della Palestina. Queste affermazioni pericolose derivano spesso anche da persone di un certo livello culturale, ma che purtroppo nutrono profondi sentimenti di ostilità e pregiudizi nei confronti dello Stato di Israele. Queste persone sono alla continua ricerca di pretesti per denigrare Israele, sperando forse di cancellarlo dalla mappa geopolitica.

Leggi anche: Il declino dell’ordine internazionale: un mondo sotto assedio

Hamas è un’organizzazione terroristica che ricorre a metodi violenti come il lancio di razzi su eventi pubblici frequentati da persone innocenti. La sua agenda è molto lontana dalla promozione della libertà e della democrazia in Palestina; al contrario, mira a stabilire uno stato basato sul terrore, con l’obiettivo dichiarato di eliminare Israele. Hamas utilizza il terrore come una delle sue armi principali, e le sue azioni danneggiano sia Israele che il popolo palestinese visto che anche quest’ultimo è vittima delle violenze dell’organizzazione terroristica come la popolazione israeliana.

È innegabile che gli insediamenti israeliani nei territori palestinesi rappresentino un problema di rilevante gravità da molto tempo che richiedono una soluzione ponderata. Tuttavia, è fondamentale riconoscere che Israele è uno stato democratico, con i suoi difetti come qualsiasi altro stato democratico nel mondo. Israele è un territorio fondato sul principio dello stato di diritto, criticare un governo democratico certamente è legittimo ma non lo è sperare nella sua distruzione e sparizione.

Di fronte alle atrocità commesse da Hamas, non vi è spazio per dichiarazioni come “Non sono contro Israele, ma…”, “Dispiace per Israele, ma ha anche colpe” o “eh ma allora i coloni” perché lo stato di diritto va sempre difeso senza esitazioni.