Il danno incalcolabile di un’opposizione negazionista

Un’opposizione negazionista, un po’ per scarsa cultura, un po’ per convenienza, un po’ per spirito di contraddizione, è un danno in un Paese messo in ginocchio dalla pandemia, dove sarebbero necessarie forze politiche veramente in grado di svolgere il ruolo democratico loro assegnato di pungolo del governo.

È inutile che Salvini chieda cosa abbia fatto il Governo in questi mesi per prevenire la seconda ondata di coronavirus, quando lui per primo si è reso protagonista di comportamenti irresponsabili, girando senza mascherina per Codogno, Bergamo, Avezzano, Mondragone, presentandosi ad eventi pubblici con la febbre alta, minimizzando i rischi e le conseguenze sulla diffusione del virus, assecondando istinti no mask e spammandone le teorie assurde. Compresa quella di incolpare gli immigrati di “riportarci” un virus che purtroppo non se ne è mai andato.

Per l’opposizione in Italia contano più i pruriti dei follower sui social che il benessere dei cittadini e del Paese. “Non ci sarà una seconda ondata, è inutile continuare a terrorizzare le persone” affermava Salvini il 25 giugno. La realtà odierna è sotto gli occhi di tutti.

E il danno che fa un’opposizione ideologicamente incancrenita sul negazionismo stupido è incalcolabile, specie quando il governo si dimostra non all’altezza.