Il centrodestra non viaggia nella stessa direzione, questo è chiaro, con due partiti che si sono fatti carico dell’interesse generale e sostengono un governo di emergenza nazionale; e un terzo partito, il più votato, che invece sta all’opposizione esercitando la demagogia del caso.
“Non si percepisce un comune sentire rispetto a temi mai come oggi dirimenti come l’Europa e la Nato; la conflittualità estrema tra Lega e FdI penalizza tutti; nessuno prova a svolgere la funzione di leader della coalizione. Di certo non l’ha mai fatto Matteo Salvini”. Lo ha detto ad Omnibus Andrea Cangini. E ha ragione, perché è ormai del tutto evidente di essere alla fine di un ciclo politico e non si può pensare di avviarne uno nuovo riproponendo la brutta copia dello schema di gioco precedente.
Salvini ha fallito il progetto di partito nazionale e arretra anche nelle regioni del Nord, il “campo largo” di Letta è stato spazzato via dagli elettori: il tema, oggi, è costruire qualcosa di nuovo calato nella realtà e portare al voto quella metà di elettorato che non si reca alle urne non per indolenza, ma perché non si sente rappresentato.