Così Metsola rompe le uova nel paniere della Meloni

“Quando diciamo che mettiamo l’individuo al centro della nostra politica significa fare tutto quello che possiamo fare, da oggi a un anno, e il centro che lavora insieme per continuare a costruire questa Europa, che e’ difficile anche a spiegare, ma che funziona, e’ perche’ possiamo vincere nel centro. Lottiamo e lotteremo sempre contro l’estremismo che ha solamente l’interesse di distruggere l’Europa. Al Parlamento europeo la maggioranza c’e’ adesso. Dobbiamo lottare perche’ l’anno prossimo questa maggioranza resti””. Le parole di Roberta Metsola, presidente del Parlamento europeo, sono un monito, un grido di allarme nel silenzio assordante di un continente in bilico tra l’autodistruzione e l’autodeterminazione.

Non possiamo permetterci di restare a guardare mentre l’Europa, il nostro grande progetto di pace, prosperità e cooperazione, viene minacciata da forze sovraniste che, sotto il pretesto di una presunta salvaguardia dell’identità nazionale, minano le fondamenta dell’Unione Europea, alimentano la discordia e la divisione tra i paesi membri, e indeboliscono la nostra posizione nel mondo.

È un rischio che non possiamo correre. Non è solo questione di ideologia o di appartenenza politica, è questione di responsabilità verso i cittadini europei, verso le generazioni future, verso la stessa idea di Europa. Un’Europa che, come ha ricordato Metsola, è difficile da spiegare, ma che funziona, che offre opportunità, che garantisce diritti, che promuove la libertà e la democrazia.

E come ha sottolineato la storica Anne Applebaum: “È così, c’è bisogno di una forte destra liberale, moderata. Una destra ‘centrale’ che rispetti la democrazia e le sue regole. Nei Paesi in cui questa destra ‘centrale’ scompare, viene a crearsi un vuoto, uno spazio politico, che presto verrà occupato dalla destra radicale.” In questo contesto, la sua osservazione è particolarmente rilevante. Dobbiamo colmare questo vuoto, promuovere la centralità della democrazia e delle sue regole, e resistere all’attrazione della destra radicale.

Di fronte a questo rischio, abbiamo il dovere di fare tutto il possibile per scongiurarlo. Non possiamo permetterci di essere passivi, di aspettare che le cose si risolvano da sole. Dobbiamo agire, dobbiamo lottare, dobbiamo difendere l’Europa e i suoi valori.

E la lotta non è solo contro le forze sovraniste. È anche, e soprattutto, una lotta per il futuro dell’Europa, per un’Europa più forte, più unita, più democratica e più liberale. Un’Europa che sia capace di rispondere alle sfide globali, che sia capace di promuovere lapace, la prosperità e la cooperazione, che sia capace di difendere i diritti e le libertà dei suoi cittadini.

In questa lotta, non siamo soli. Abbiamo al nostro fianco cittadini, politici, organizzazioni che credono nell’Europa, che lavorano per l’Europa, che lottano per l’Europa. Ma abbiamo bisogno di più. Abbiamo bisogno di una maggioranza che sia capace di opporsi alle forze sovraniste, che sia capace di difendere l’Europa e i suoi valori. Abbiamo bisogno di una maggioranza che, come ha ricordato Metsola, deve essere mantenuta. Abbiamo bisogno di una destra liberale, moderata e centrale, che rispetti la democrazia e le sue regole, come suggerito da Applebaum.

Questa è la nostra lotta. Questa è la nostra responsabilità. Non possiamo e non dobbiamo fallire. L’Europa, il nostro grande progetto, il nostro sogno di pace, prosperità e cooperazione, dipende da noi. Non possiamo permetterci di consegnarla alla destra sovranista e antieuropea. Non possiamo permetterci di distruggere l’Europa.