Conte paga 300mila euro a Grillo per dire che l’Italia è “vassallo di Ue e Nato”

“Si può avere un’opinione diversa sulle modalità di sostegno al governo di Kiev, ma non sull’Unione europea e la comunità transatlantica”. Sono perentori i toni con cui Andrea Romano, deputato del Partito democratico e portavoce di Basa riformista, commenta lo scivolone dell’ex ambasciatore Italiano in Arabia Saudita Torquato Cardilli: “I governi italiani accettano i soprusi degli Usa”.
In particolare, sul blog del fondatore del M5S, neo-comunicatore a contratto (e che contratto val 300mila uro l’anno!) del partito di Giuseppe Conte, ieri mattina è apparso un lungo post, a firma Cardilli appunto, che rilancia vecchie teorie anti-americane e anti-Nato. Attacca il governo di Kiev, nato “dopo un colpo di Stato”; fa trapelare qualche critica alla Russia, che sì “ha infranto il diritto internazionale”, ma “di violazioni è pavimentata la storia dell’Onu”, quasi tutte per mano dell’Occidente che ha la coscienza sporca.
A dir poco sbalordito, Romano si aspetta che “Conte prenda le distanze”.
“Non è la prima volta che Grillo simpatizza con i regimi – spiega in un’intervista a Repubblica – E’ vicino alla teocrazia iraniana, ha benedetto l’annessione violenza della Crimea alla Russia, il suo anti-americanismo è quasi un marchio di fabbrica”. Ed è proprio per questo che, secondo il deputato dem “è necessario che il Movimento faccia sentir la sua voce”. Perché su alcuni punti non sono concesse ambiguità. “C’è da capire quanto Grillo definisca la linea politica dei 5S: la guerra in Ucraina è uno spartiacque”. Per Romano esiste una linea rossa, che è rappresentata dalla collocazione internazionale dell’Italia lontana anni luce da Putin, e che non può essere assolutamente varcata. Per questo “ci aspettiamo che Conte dica come stanno le cose”. Anche perché è in discussione l’intera alleanza e, giusto giovedì prossimo, ci sarà la prova del nove: se il Movimento 5 Stelle insistesse per votare in Aula una risoluzione per bloccare l’invio di armi a Kiev quella linea rossa sarebbe varcata.
“E’ evidente – ammette Romano – ma non voglio pensare a questa eventualità”.