Capolinea Conte: tutte le scelte fatali all’avvocato del popolo

Il pensiero di Friedrich Nietzsche considera la massa come trionfo della quantità sulla qualità e insieme di individui mediocri. Per la moderna psicologia la massa è un insieme di persone senza un ruolo nella società, incapaci di agire autonomamente. Questo ci dice Wikipedia, e questo con asciutta, per quanto infastidita concretezza, avrà pensato il Premier Draghi quando ha letto sui giornali della telefonata di un funambolico sociologo napoletano, che ricorda molto il professor Bellavista di De Crescenzo, riferita ai giornalisti in cui Conte veniva messo alla berlina, cosa molto probabile, da un banchiere caustico, Mario Draghi, parlando al telefono con un comico guitto, l’Elevato.

Un paese serio, perché qualcuno serio c’è (speriamo) in Italia, in un incrocio tra un banchiere con sense of humour, un sociologo napoletano, ed un comico. Più che di sociologia delle masse, in questo caso le masse pentastellate, bisognerebbe parlare di psicologia delle comunità. Il presidente Mattarella ha convocato il Garrone di Foggia con la pochette e gli ha spiegato la realpolitik. Non ti immaginare una posizione di lotta e di governo, caro avvocato. O così o si va al voto, e tu, dopo aver perso in Sicilia, terra primogenia del movimento, prima verrai processato e poi abbattuto.

È più probabile che il prossimo capo dei dispersi cinque stelle sia un sociologo come De Masi, che un avvocato che non azzecca un garbuglio.

Come si dice in Sicilia Conte è “sciarriato” (litigato) con la politica. Non ne capisce i fondamentali del gioco, le tecniche, le tattiche e ovviamente non sa nulla di strategia. I tempi in politica, come nel teatro, sono fondamentali. Se lui voleva fare fuori tutti i suoi contestatori interni e ritornare in Parlamento con una pattuglia più da 5 per cento con il rotto della cuffia che di 5stelle, una sorta di Calenda dei poveri, ha sbagliato stagione politica. Non ha capito in quale scenario si giocheranno le prossime elezioni, con una crisi globale che non è la sua Pandemia dal pulpito di Palazzo Chigi. Qui non parliamo di virologi, banchi a rotelle e Arcuri, ieri archiviato, ma di Nato, missili e testate nucleari. Roba per chi ha le stellette non le stelline.

Mattarella e Draghi glielo hanno spiegato con poche e asciutte parole. Con questo ovviamente entrambi sanno che il problema è rinviato a fine luglio, quando lo psicodramma delle primarie siciliane faranno saltare il tappo della contestazione interna. Agosto governo mio non ti conosco, ma è più probabile che il garante Grillo a quel punto torni a fare il guastatore, e a quel punto il governo è salvo. Sarà probabilmente Conte ed un pugno di fedelissimi a uscire dai 5stelle, che rimarranno al governo, insieme al bitconiano Di Maio, con un solito Crimi. Un Crimi si trova sempre in pentalandia.

Il mese di luglio forse è l’ultimo per Conte capo del movimento, prima di diventare, ultimo giro di giostra, capo delle bimbe&bimbi del popolo.

È stato bello, nel paese che è la vera America della politica, dove ogni sogno si può avverare, ma la realtà li supera sempre.