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Arriva lo “ius sagre”, la grottesca proposta della Lega per la cittadinanza

Scordatevi Dante, Macchiavelli o De Gasperi. Per la Lega, sempre pronta ad emozionarci con le sue trovate grottesche, la vera conoscenza della cultura italiana passa dalla sagre. “Al candidato si chiede di dar prova delle sue conoscenze e competenze di lingua e cultura italiana elencando almeno tre modi di preparare la torta fritta.”

E’ questo il destino delle prove per il conferimento della cittadinanza se passa uno dei tanti emendamenti presentati dalla Lega per bloccare il processo che porterà l’Italia a riconoscere finalmente lo Ius Scholae per quei tanti concittadini costretti nel limbo della regolarizzazione. Il partito del (fu) Carroccio ritorna alle sue origini e pretende che agli italiani del futuro siano chieste competenze sulla cultura casereccia locale. Bravissimi! Ma allora il dubbio sorge spontaneo, ci consentano i parlamentari leghisti. Di quali sagre stiamo parlando?

Andranno bene solo quelle del Nord, in un rigurgito lumbard, oppure verranno richieste competenze specifiche legate alla residenza? Se così fosse stiamo già tremando al pensiero delle possibili domande sui Santi e compagnia per un futuro cittadino veneto.