“Aiutiamo chi difende la libertà, da Putin no a pace e cessate il fuoco”

“E’ come se vedessimo uno grosso grosso dare schiaffi ad uno piccolo piccolo. Questo le donne non lo fanno. L’istinto è quello di andare lì, dire di smetterla, aiutare il piccolino. In Ucraina è successo che il piccolo è diventato sempre più grande e ora si ripara bene dagli schiaffi. E’ diventato grande per due motivi: perché è stato aiutato dagli amici, in tanti modi, e poi perché combatte, si difende per la libertà”. Così, il premier Mario Draghi incontrando i ragazzi della scuola Dante Alighieri di Sommacampagna (Verona).

“A Putin ho detto – ha aggiunto – la chiamo per parlare di pace, e lui mi ha detto ‘non è il momento’. La chiamo perché vorrei un cessate il fuoco, ‘non è il momento’. Forse i problemi li potete risolvere voi due, perché non vi parlate?, ‘Non è il momento’. Ho avuto più fortuna a Washington parlando con il presidente Biden: solo da lui Putin vuol sentire una parola e gli ho detto che telefonasse. Il suggerimento ha avuto più fortuna perché i loro ministri si sono sentiti. Con Putin ho trovato un muro”, ha concluso.