La recentissima sentenza della Corte Suprema americana che ha negato all’aborto il rango di “diritto costituzionale” segna un pericoloso passo indietro nella battaglia per i diritti civili, come se le conquiste degli ultimi sessant’anni non fossero servite a nulla, cancellate con un semplice colpo di spugna. Chi scrive non è favorevole all’aborto ma ritiene che debba essere garantito alle donne il diritto di scelta, un principio che pareva ormai consolidato e accettato e che invece viene messo pericolosamente in discussione.
Eppure il recente pronunciamento della Corte Suprema era atteso un po’ da tutti, dopo che Trump aveva nominato tre giudici decisamente conservatori, avvalendosi delle prerogative e dei poteri che gli venivano riconosciuti dalla Costituzione. Sebbene The Donald abbia perso le ultime elezioni continuano a manifestarsi gli effetti negativi della sua presidenza e molto probabilmente non sono ancora finiti perché i giudici della Corte Suprema restano in carica per tutta la vita (salvo spontanee dimissioni) e conseguentemente sono a rischio tutte le altre decisioni della Corte che in passato hanno messo fine alla segregazione razziale negli Stati del Sud dichiarando illegittima, per esempio, la segregazione negli autobus, nelle scuole, nei locali pubblici e così via . E cosa dire ancora della sentenza sul celebre caso “Loving” che dichiarava contrario alla Costituzione il divieto dei “matrimoni misti tra bianchi e neri” stabilito per legge sempre in alcuni Stati del Sud.
Secondo i sondaggi più della metà dei cittadini americani sono favorevoli all’aborto ma la “sciagurata” elezione di Trump ha portato il paese indietro di sessant’anni. Ora solo Biden può rimediare bilanciando la composizione della Corte con nuovi Giudici democratici; può farlo dal momento che la costituzione non stabilisce un numero minimo di Giudici che “formalmente” rimane aperto. Quello che sta accadendo oggi in America dimostra con evidenza i pericoli e i danni che può causare un governo sovranista e marcatamente conservatore. Non dimentichiamo infatti quello che è accaduto in Polonia dove governa il Pis, un partito di estrema destra ferocemente anti/europeo che ha approfittato della pandemia per rendere l’aborto illegale nel paese anche in caso di “malformazione del feto”. Si inizia con l’aborto ma sono in pericolo e a rischio anche tanti altri diritti, molto più importanti; è in pericolo la nostra stessa libertà e dobbiamo vigilare con attenzione per non perderla in modo definitivo.
L’ondata sovranista che pare essersi temporaneamente arrestata non è “ancora morta” e non possiamo aspettarci che una vera risposta arrivi dalle forze di sinistra, serve invece una destra moderna ed europea, una “buona destra” che garantisca ai cittadini sicurezza e tranquillità ma anche la tutela di quei diritti civili che sono stati raggiunti dopo molte battaglie e molti sacrifici.