Salvini

Strage di Melilla, Salvini rispolvera il suo vecchio cavallo di battaglia: la caccia ai poveracci

Eccolo qua, il Salvini con la bava alla bocca, di nuovo alla ricerca di un nemico contro cui scagliare l’odio che viene dalla pancia del Paese per distrarre l’attenzione dal calo di consensi che, per lo più a causa sua, affligge la Lega. Il Kapitano ieri ha rispolverato un suo grande cavallo di battaglia: la caccia all’immigrato. Recuperando tutta la sua solita retorica: l’invasione, l’uomo nero brutto e cattivo, quelli che scappano da guerre finte. Mettendo addirittura di nuovo a confronto i profughi africani con quelli ucraini.

L’occasione per l’ennesimo tweet razzista stavolta arriva dalla strage di Melilla, città spagnola sulla costa del Marocco, dove sono morti circa 45 migranti africani e quattro agenti della polizia marocchina. In duemila hanno tentato di forzare il blocco e in circa 500 sono riusciti a passare sul territorio spagnolo, ma la disperata azione ha lasciato strascichi pesantissimi: le immagini diffuse dalla Moroccan Association for Human sono terribili e immortalano centinaia di persone ammassate per terra sotto la sorveglianza di guardie marocchine, alcune inermi e forse già cadaveri.

E Salvini che fa? Come una iena approfitta dell’ennesima tragedia dettata dalla disperazione per la sua vile propaganda. “Guardate le immagini dell’invasione verso l’Europa – scrive il capo del Carroccio su Twitter, in maiuscolo, scatenando la solita guerra tra poveri -. Sì ai profughi ucraini, no a chi fa finta di scappare dalle guerre! Melilla, città spagnola sulla costa del Marocco invasa da circa duemila clandestini armati di pietre e bastoni. Morti anche agenti di polizia. Immagini impetuose. In Italia e Europa c’è posto per tutti? No. Assolutamente no”. Sciacallaggio duro e puro fino alla fine.