È un fiume in piena l’ex ministro forzista Urbani, nel commentare il rapporto tra Putin e Berlusconi. Una stroncatura al cento per cento. A Berlusconi Putin è sempre piaciuto perché ritiene che sia liberale, ironizza Urbani, “lo avrà letto in un copione di Mediaset”. Ma è il giudizio sulla politica estera berlusconiana che brucia, per chi ha creduto in Forza Italia. Berlusconi viene descritto da Urbani come “un superficiale” negli affari esteri, troppo sensibile agli elogi, “e siccome Putin lo loda, lui lo reifica”.
Fino alla stoccata finale. “Abbiamo preso anche noi un granchio, era un abile imprenditore, ma con la storia e con la politica c’entrava poco”. “Perché dovremo parlare di quello che Forza Italia non è stato e che invece avrebbe potuto, anzi dovuto essere. Era un’occasione per dare una classe dirigente liberale, ma abbiamo fallito”, e a dirlo è uno dei fondatori di quel partito.
Ma torniano alla Russia di Putin. Berlusconi farebbe meglio a tacere perché dire che Biden e Stoltenberg non esercitano la leadership necessaria ad aprire negoziati con il regime ha bisogno di negoziatori duri e convinti delle proprie idee, mentre il Cav. “è stato un sistematico sor tentenna”. Anche Berlusconi ha dubbi sull’invio delle armi agli ucraini? “Direi che come al solito è frutto di una certa superficialità. Come quella che contraddistingue il suo giudizio su Putin”. Per Urbani il partito putiniano è fatto di reazionari più che di veri liberali
“Stupisce anche la critica a Washington da parte di chi ha coltivato per anni l’amicizia con gli Stati Uniti. Berlusconi più che un atlantista è stato sempre un berlusconiano. Non era assimilabile alle scelte che faceva, perché in realtà è sempre stato un individualista, interessato a quel che gli creava vantaggi. Anche gli incontri con Bush e Putin a Pratica di Mare “erano posizioni opportunistiche e strumentali. Attenzione: non è mai stato un cinico, non ha mai macchinato in modo machiavellico, era un credulone su quel che gli si diceva, sensibilissimo agli elogi. Putin lo lodava, l’uomo gli stava simpatico e faceva bisboccia con lui, il rapporto nasce da questo”.
E anche la nota del Cav. che fa un passo indietro rispetto alle dichiarazioni precedenti parlando di fraintendimenti, ha “poco respiro, un orizzonte molto breve. Il problema è che un signore ha deciso con motivazioni risibili una violentissima aggressione, è responsabile dei cadaveri russi e di quelli ucraini. E se non lo si ferma sarà estremamente pericoloso anche in futuro. Le scelte di Finlandia e Svezia non sono casuali”.