Mosca-Kiev, Zelensky: “Non tratto con chi mi punta la pistola alla tempia”

Il presidente dell’Ucraina Volodymyr Zelensky ha concesso un’intervista all’inviato del «Corriere della Sera» Lorenzo Cremonesi. Al giornalista il leader di Kiev ha detto di aver avuto una conversazione telefonica con la nuova premier italiana, «che si è detta chiaramente favorevole alla nostra comune alleanza e mi ha assicurato il suo pieno sostegno per l’Ucraina contro l’aggressione russa». E ancora: «La nuova premier è pienamente coinvolta nella discussione a Bruxelles per inviarci un pacchetto di nuovi aiuti militari, mi sembra tutto positivo». Insomma, Meloni seguirà la politica estera inaugurata dal presidente del consiglio uscente Mario Draghi. E meno male.

«Credo che abbiamo costruito un’ottima relazione in continuità con il periodo iniziato da Draghi. Con Draghi il livello delle nostre relazioni bilaterali aveva fatto un salto in avanti e ora continueremo a migliorarlo: le ho detto questo e lei mi ha risposto che certamente era anche la sua volontà, che non intende distruggere nulla di ciò che è stato costruito», ha detto il presidente ucraino. Nel corso dell’intervista Zelensky ha ribadito che servono «difese antiaeree, per noi è vitale. Vogliamo che i nostri profughi tornino in Ucraina, dobbiamo ricostruire la nostra economia, che i bambini vadano a scuola, che la società riprenda a funzionare pienamente. E per questo ci servono armi contro gli attacchi dall’aria e per garantire la sicurezza dei civili. L’Italia produce sistemi di difesa antiaerea assieme a Francia, Germania e pochi altri: speriamo che possa aiutarci».

A proposito delle uscite del Cavaliere, il leader di Kiev ha dichiarato: «Berlusconi ha persino utilizzato le stesse espressioni e la narrativa di Putin. Non ho visto in quelle frasi le opinioni personali di Berlusconi, si è limitato a ripetere quelle di Putin e ciò mi spaventa meno. Lo vota solo l’8 per cento degli italiani e questa è la risposta confortante del vostro elettorato, ciò mi basta… Comunque, ha quasi 90 anni e gli auguro di restare in buona salute». Su Salvini, che ha avuto simpatie per lo zar, è invece stato più allusivo: «Vedo che il popolo italiano sostiene davvero l’Ucraina. Ma è una sfida difficile, comporta un lavoro quotidiano contro l’invasione russa lo vedo io stesso ogni giorno, a costo di sopportare nuove incertezze economiche. So che è difficile rinunciare a fare affari facili con la Russia nel breve periodo, si rischia una certa instabilità economica, ma è per il futuro della stessa stabilità, democrazia, civiltà e libertà europea».

Mosca sconfitta militarmente può usare l’atomica? «Se la Russia ha deciso di usare l’atomica lo farà, indipendentemente da ciò che avviene sul campo di battaglia. Da qui l’importanza delle pressioni della comunità internazionale. Del resto, noi non possiamo condizionare il diritto di difendere la nostra terra alla minaccia nucleare. Un ricatto inaccettabile. Se fosse così, domani la Russia potrebbe minacciare tutto il mondo e avanzare in Occidente, conquistare per esempio i Paesi Baltici, per ricostruire la vecchia Urss», ha detto Zelensky. Come si arriva alla pace? «Isolando la Russia e battendola in battaglia. La comunità internazionale, compresa la Cina, deve fare pressioni su Mosca. Speriamo che la maggioranza delle nazioni si unisca contro chi minaccia il ricorso all’atomica». Non è più flessibile come prima: «Noi tutti all’inizio volevamo fermare la guerra. Ma poi abbiamo visto gli orrori di Bucha, a Irpin, la gravità dell’occupazione a Mariupol. I russi sono diventati non solo aggressori, ma anche terroristi. Impossibile parlare con i terroristi. E abbiamo capito che non vogliono lasciare spazio ad un’Ucraina indipendente».