Zanettin contro Nordio: “Esordio deludente, decreto rave da rivedere”

“Un rave può anche configurarsi come fenomeno illegale per altri motivi, ma non attiene alla manifestazione del pensiero. Intanto, sei anni sono una pena esagerata. Per non dire della questione intercettazioni. E poi la formulazione è troppo generica. Questo in materia penale non dovrebbe succedere. Se la norma non viene chiarita, si rischia di andare incontro a interpretazioni lesive dell’articolo 21 e dell’articolo 17 della Costituzione, sulla libertà di pensiero e di riunione”.

Per il discusso decreto rave, che poi di rave party non parla e può essere applicato a qualsiasi “adunata sediziosa”, sul governo Meloni continua il fuoco amico di Forza Italia. Stavolta ad opera del senatore azzurro Pierantonio Zanettin, avvocato, ex capogruppo di Forza Italia in Commissione Giustizia alla Camera e ora nuovamente parlamentare, chè, come ricorda Il Foglio, della libertà d’espressione aveva fatto una battaglia già ai tempi del ddl Zan, da lui criticato per il pericolo di andare a colpire alcune libertà per proteggerne altre. “Possiamo ragionevolmente escludere che nessun giudice o nessun pm perseguirà mai sacerdoti cattolici o di altre confessioni religiose o semplici credenti o movimenti laici che si rendano protagonisti, sulla base delle loro convinzioni religiose, di contestazioni più o meno eclatanti dell’utero in affitto o delle famiglie arcobaleno?” ragionava già all’epoca il sentore azzurro, che ha già annunciato che presenterà in aula un emendamento al decreto per diminuire la pena massima per gli organizzatori dei raduni da sei a quattro anni, così da escludere la possibilità di intercettazioni successive.

“Dei primi passi del Governo, specie sulla giustizia, sono rimasto molto perplesso – afferma ancora Zarattin -. Soprattutto da un campione di garantismo come Carlo Nordio mi sarei aspettato un esordio diverso. Anche l’interventi sull’ergastolo ostativo non mi convince, viene riproposto un testo pesantemente condizionato dall’atteggiamento manettaro dei grillini. E l’equiparazione dei reati contro la pubblica amministrazione a quelli per mafia e terrorismo è un’aberrazione giuridica”.

“Io e il mio partito daremo una mano a Nordio – conclude –, Forza Italia sarà sempre la forza moderata che cercherà di temperare gli eccessi, secondo i valori garantisti della nostra Costituzione”. Ma la distanza sulla concezione della giustizia è abissale.