crimini di guerra

Yulia, Anastasia e gli altri: l’esercito russo ammazza i volontari ucraini

C’è Yulia Zdanovska, campionessa di matematica uccisa dai militari russi l’8 marzo scorso durante un attacco aereo a Kharkiv. C’è Anastasia (Nastya) Yalanska, uccisa il 4 marzo nei pressi di Kiev. Le unisce non solo il fatto di essere vittime civili dell’invasione russa della Ucraina, ma anche di essere state ammazzate mentre cercavano di salvare altre persone.

Yulia, Nastya, sono almeno 4 i volontari assassinati dall’inizio della invasione, insieme alle altre vittime innocenti della guerra e ai soldati delle forze armate ucraine. Nastya non aveva abbandonato Kiev: la hanno ammazzata insieme ad altri due volontari mentre si dirigevano in auto verso Bucha, durante gli attacchi russi contro la capitale Ucraina. Difficile pensare che quando hanno aperto il fuoco i russi non sapessero che stavano mirando a civili.

Yulia Zdanovska era una brillante matematica. Nel 2017 aveva vinto la medaglia d’argento per l’Ucraina alle Olimpiadi di matematica delle ragazze europee. Lavorava per l’organizzazione benefica “Teach for Ukraine”. Anche lei non era fuggita da Kharkiv nonostante gli incessanti bombardamenti russi su scuole, edifici residenziali e altri obiettivi civili nella città. Aveva detto ai suoi colleghi di “Teach for Ukraine” che sarebbe rimasta “a Kharkiv finché non avremmo vinto”. E’ morta ammazzata dai russi l’8 marzo.

Altri due volontari sono stati uccisi mentre cercavano di nutrire gli animali al Feldman Ecopark a Kharkiv. Le mine anti-uomo russe hanno ucciso tre persone alla guida di un’auto nei pressi di Kolychivka, nell’oblast di Chernihiv, e ferito tre bambini. Armi nascoste per colpire e proibite dalla Convenzione di Ottawa del 1997 e dal Trattato sulla messa al bando delle mine antiuomo, che la Russia non ha sottoscritto.

Sempre l’8 marzo, il capo del consiglio regionale di Mykolaiv, Hanna Zamazyeva, ha denunciato che i russi hanno aperto il fuoco contro un minivan con gli insegnanti di un orfanotrofio. Tre donne sarebbero state uccise. Tutto questo ancora una volta dimostra che i militari russi e Putin dovranno pagare il prezzo dei loro crimini di guerra.