spegnere termosifoni

Un segnale contro Putin: due gradi in meno dentro casa. Chi ci sta?

A marzo abbassiamo di due gradi il termostato di casa. Noi ci siamo e facciamo nostre le proposte che da più parti stanno arrivando in questa direzione. Siamo pronti a ridurre volontariamente il consumo di gas e di elettricità nelle nostre case (l’elettricità è prodotta in buona parte con il gas). A usare meno l’acqua calda e a limitare anche per poco l’uso di device ed elettrodomestici.

Solo così dimostreremo di voler almeno provare a capire come stanno vivendo da due settimane gli ucraini. Certamente molto, molto peggio di noi se spegnessimo per un po’ il termosifone. Quindi risparmiamo sulla bolletta energetica per danneggiare l’economia della Russia di Putin. Il New York Times ha scritto che la Russia quest’anno perderà perlomeno il 10 per cento del PIL per le conseguenze economiche e commerciali dell’invasione della Ucraina. Ognuno di noi può contribuire a rendere ancora più grave il peso delle sanzioni.

Per adesso gli europei hanno dimostrato di non voler combattere al fianco degli Ucraini. La NATO tentenna davanti all’ipotesi di una no-fly zone per proteggere Kiev. Gli americani non sembrano aver gradito molto gli aerei da combattimento mandati dai polacchi in Germania. Se non siamo pronti a morire per Kiev, allora almeno rendiamo la vita impossibile a Putin colpendolo nei suoi interessi economici. La libertà dell’Europa vale due gradi di riscaldamento in meno? Chi ci sta?