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Ucraina: fugge dalla guerra ma in Italia l’attende una multa impietosa…

Una storia che ha dell’assurdo quella della 35enne ucraina, fuggita dalla guerra nel suo Paese, che nei giorni scorsi è stata fermata alla dogana di Chiasso e sanzionata perché aveva con sé 35mila euro in contanti. Secondo il Corriere della Sera, che ha riportato la vicenda, la 35enne era riuscita a raggiungere l’Italia ma stava cercando di spostarsi in Germania, dove sarebbe stata ospitata da connazionali.

Al suo arrivo in dogana però non ha dichiarato di avere con sé i 35mila euro. La legge, come sappiamo, dice che per cifre in contanti oltre i 10mila euro c’è l’obbligo della autodichiarazione. Così la 35enne è stata multata per 3800 euro. La giovane però dopo aver pagato non si è data per vinta, ha scritto a una associazione dei consumatori che a sua volta ha segnalato la storia al nostro Ministero delle Finanze.

Vale la pena fare almeno una considerazione su questa vicenda. Certo, le  leggi si rispettano. In linea di principio le normative per il contrasto al riciclaggio sono sempre giuste e condivisibili. Ma andrebbero comunque calate nella realtà dei fatti. Magari prevedendo delle deroghe alla norma, nel caso di persone, profughi, rifugiati, che scappano da guerre e persecuzioni.

Questo perché chi fugge da una guerra non sa che fine faranno i suoi soldi, se potrà ritirarli da un bancomat, o continuare o meno a usare il suo conto corrente. Così è ragionevole pensare che una persona in fuga porti con sé tutto il denaro contante che ha a disposizione. Del resto solo il denaro contante in situazioni estreme come una guerra continua ad esercitare il suo ruolo di riserva di valore. Motivo per cui nelle scorse settimane in Ucraina, ma anche in Russia, abbiamo visto lunghe file di persone che cercavano di ritirare i propri risparmi ai bancomat.

Certo, la donna avrebbe potuto dichiarare la somma che aveva con sé ed evitarsi la multa. Ma la 35enne non conosceva la normativa. E allora in casi come questo perché non derogare alle limitazioni sempre più stringenti imposte alla circolazione del contante in Italia e in mezza Europa? Se no si rischia solo di complicare la vita a chi già sta cercando di salvarsela.