fake news ucraina

Tra fake news e post-verità, ritratto inglorioso del putiniano da tastiera

Ieri, nel primo pomeriggio, un bombardamento russo ha distrutto l’ospedale pediatrico di Mariupol provocando molte vittime, la maggior parte delle quali ancora sotto le macerie. Di fronte a una bestialità di tal genere la condanna dovrebbe essere unanime. E non mi riferisco solo alla condanna politica, ma anche a quella dell’opinione pubblica, di tante persone che in un modo o nell’altro hanno modo di far sentire la propria voce.

Non vi è dubbio che le manifestazioni a sostegno dell’Ucraina siano tante e le persone si sono mobilitate in massa, spesso ingenuamente e altrettanto spesso agitando un pacifismo di bandiera se non proprio complice. Ma tant’è! Il dato allarmante non è questo, bensì ciò che preoccupa è quello zoccolo duro di irriducibili che anche di fronte alla guerra e a una tragedia come quella di ieri è completamente stordita da un patologico complottismo ammantato di falsa e pelosa terzietà e obiettività (sic!) che fa giungere a tesi per cui “gli ucraini hanno bombardato da soli l’ospedale, per scatenare l’ondata emotiva di repulsione nei confronti della Russia e accelerare l’impegno militare diretto”.

Non per niente viene rilanciata proprio oggi la dichiarazione del rappresentante russo all’ONU, Polyanskiy, il quale, riguardo all’ospedale pediatrico dichiara che il bombardamento da parte di russi è una fake news, generando confusione in chi legge.

Oppure, in modo ancor più delirante si sente dire che  “Putin avrebbe invaso l’Ucraina per salvare l’umanità da un potente virus che si stava predisponendo in uno dei laboratori segreti ucraini”.  Tesi e concetti che sconvolgono non tanto per la loro totale infondatezza che è del tutto evidente, ma per la viralità e la “contagiosità” con le quali si diffondono trovando sempre più numerosi. Siamo passati da un complottismo sanitario per smascherare una presunta dittatura e combattere a favore della libertà a un complottismo militare ma da salotto, che esalta una dittatura che quella stessa libertà la sta minacciando davvero.

Il tratto comune è quello di condannare sempre e comunque la cosiddetta versione ufficiale – oggi chiamata mainstream, termine molto alla moda – in nome di presunte informazioni, rigorosamente veritiere cui hanno accesso soltanto loro in forza di non si sa bene quale privilegio.

Ma se questa è la manovalanza del complotto che si spinge a tesi palesemente psichiatriche, i più pericolosi sono quelli più evoluti (si fa per dire). Coloro i quali, cioè, in nome di una autoattribuita obiettività e razionalità (mentre gli altri sono rigorosamente schiavi del pensiero unico), si infarciscono di tesi complesse che affondano le radici quasi nelle guerre puniche (“perché bisogna capire bene come sono andate le cose”) per spiegare che siamo tutti manipolati da una informazione a senso unico voluta e orientata dal sempreverde “mainstream”. E quindi si costruiscono teorie forbite – sovente da citazioni completamente decontestualizzate – che hanno come esito una  inversione della realtà che lascia allibiti. Inversione dei fatti che lascia trapelare, nemmeno troppo implicitamente, l’ipocrisia che di fondo sta dietro questi ragionamenti.

W l’Ucraina e la libertà solo se fa comodo e fin quando fa comodo. Poi, quando la difesa della libertà e della democrazia si scontra con i nostri piccoli e grandi vizi energeticamente assicurati da Putin, quelle libertà non sono così importanti. E da qui il boicottaggio di ogni opzione che sia troppo “hard power” (e quindi, magari efficace?) per il prezioso fornitore russo. La guerra no, perché sarebbe la terza guerra mondiale con i rischi di escalation nucleare; ma, attenzione, nemmeno sanzioni troppo pesanti, altrimenti il sanzionato per rappresaglia ci taglia i viveri.

Di fronte al rischio di sacrificare qualcosa alla difesa dei valori occidentali, questi nuovi intellettuali da social mutano completamente prospettiva. Putin passa dall’essere un dittatore cattivo e dispotico a simpatico buontempone, magari un po’ aggressivo ma in fondo onesto e corretto. La Russia da paese invasore diventa la novella pacificatrice dell’area avendo fatto proposte di pace moderate e di conseguenza la colpa della attuale situazione è di Zelensky che – proprio ingrato! – non le accetta. Responsabile del conflitto non più è lo stato invasore ma Nato che avrebbe accerchiato la Russia (con buona pace della geografica e del significato anche letterale della parola accerchiamento).

Poi, se Putin minaccia Svezia e Finlandia, è legittima reazione al presunto accerchiamento. Insomma, si può esser tutti sovranisti, tranne l’Ucraina che, guarda caso, sta combattendo proprio per la sovranità. In questa parossistica inversione della realtà, costoro non si prendono nemmeno la briga di adempiere all’onere della prova a sostegno delle loro idee, limitandosi a lanciarle così.. nel vuoto dell’etere… per vedere l’effetto che fa. E alla fine, è il cosiddetto servo del pensiero unico che deve pure prendersi la briga di spiegare l’ovvio a chi l’ovvio non vuol vedere e a chi, nell’onanistico piacere di ricercare la spiegazione dei fatti (e che spiegazione!!!) spesso dimentica proprio… i fatti.