“Il sovranismo ci fa fare un salto indietro di trent’anni. Non offre soluzioni ma illusioni” e “non importa quel che dicono adesso, i sovranisti sono sempre contro l’Europa”. Queste le considerazioni del vicepresidente della Commissione europea, Frans Timmermans, che ieri era a Firenze per partecipare ad un incontro insieme col sindaco Dario Nardella per parlare di Ue davanti a una platea di giovani. In un’intervista concessa a “La Repubblica”, questi ha attaccato fortemente il centrodestra: “La sua agenda sociale e morale mette paura”.
Sulle pressioni della Russia, Timmermans ha dichiarato: “Ci provano in tutti in Paesi. Anche in Francia. Putin ha capito che può influenzare la democrazia con gli strumenti della democrazia. In tempo di guerra, poi, un autocrazia ha vita più facile rispetto ad una democrazia. Noi stiamo difendendo la democrazia e non soltanto l’Ucraina. Il Cremlino punta ad avere i suoi amici dappertutto. Pensa che i democratici siano deboli e decadenti. Nella sua visione ultranazionalista dello Stato, ritiene di poter agire senza limiti”. A proposito di un governo guidato da Meloni, il vicepresidente della Commissione Europea ha detto: “Parliamoci chiaramente: io non conosco sovranisti che non sono anti istituzioni europee. Dunque non importa quello che dicono oggi. Il polacco Kaczynski, ad esempio, è contro la Russia ma anche contro Bruxelles e contro le istituzioni europee. I sovranisti non tollerano di fare le cose insieme”. La ragione? “Non capiscono che da soli non ce la facciamo. Qui c’è un problema filosofico: il sovranismo è convinto di poter dare con il nazionalismo tutte le risposte. Ma in questo mondo noi siamo troppo piccoli per fare tutto da soli. Il sovranismo non ci offre soluzioni ma illusioni”.
Una eventuale vittoria della destra in Italia metterebbe in discussione i valori dell’Ue? “È una domanda difficilissima. Io ho ancora una enorme fiducia nella democrazia italiana e nelle sue istituzioni. Ho invece paura dell’agenda sociale e morale della destra. Basti pensare a quel che dicono sulle donne. Vedo che la destra radicale vuole riaprire il dibattito sul diritto all’aborto. Stesso discorso sulle unioni omosessuali. Questa agenda morale e sociale ci farebbe tornare indietro di almeno trent’anni”, ha detto Timmermans.
Alla domanda “Dal punto di vista della Commissione europea sarà più facile dialogare eventualmente con un governo guidato da Enrico Letta o con uno da Giorgia Meloni?”, il socialista ha replicato così: “La commissione è neutra. Io personalmente sono di sinistra dunque a me viene più facile lavorare con Enrico che conosco e apprezzo moltissimo. Non conosco Giorgia Meloni e quindi non posso dire nulla su questo. So che abbiamo bisogno di una visione che è quella cui si è lavorato grazie a Mario Draghi. (…) Gli europei guardano verso Roma e dicono con rispetto: ‘Maronna, guarda l’Italia. Guarda che risultati’. Questa fiducia sull’Italia è la mia speranza”.