Sono a dir poco agghiaccianti i racconti che emergono dalla sparatoria avvenuta alla Robb Elementary di Uvalde, in Texas, dove Salvador Ramos ha compiuto una strage uccidendo diciannove bambini e due insegnanti.
Secondo alcune testimonianze la polizia avrebbe infatti agito con estremo ritardo. “Gli agenti hanno esitato ad entrare, permettendo al killer di compiere lo sterminio”, hanno raccontato ai media alcuni i genitori.
Come la mamma coraggio Angeli Rose Gomez che, dopo aver appreso della sparatoria, ha guidato per mille miglia, oltrepassato una linea di polizia e scavalcato una recinzione riuscendo a trarre in salvo i suoi due figli. A riportare la notizia è il Wall Street Journal.
“La polizia non stava facendo nulla”, ha detto Gomez al WSJ. “Stavano semplicemente fuori dal recinto”. Secondo The Journal, Gomez è stata ammanettata dai marescialli federali per “intervento in una scena del crimine attiva”. Poi, quando è stata rilasciata, si è allontanata tra la folla, ha saltato la recinzione della scuola ed è corsa all’interno della scuola per afferrare i suoi figli e li ha salvati.
“Gli agenti non erano preparati”, sostengono a gran voce i genitori.
Contrastante è la versione fornita dal direttore del dipartimento di Pubblica Sicurezza, Steve McCraw. “Non hanno esitato, hanno preparato un piano – ha spiegato alla Cnn – e sono entrati nella classe, affrontato la situazione nel modo più veloce possibile”.
Sembra, tuttavia, che il killer sia stato fermato solo quando è arrivata un’unità tattica del Border Patrol (a disposizione perché Uvalde è vicino al confine con il Messico): McCraw ha quindi spiegato che sono trascorsi tra i 40 minuti ed un’ora da quando Ramos ha sparato contro gli agenti di sicurezza a quando l’unità tattica è intervenuta e l’ha ucciso.