Sulla difesa né ritardi né risparmi: ne va dell’interesse nazionale

di Andrea Molle

La Buona Destra esprime serie preoccupazioni per le insufficienti risorse assegnate alla difesa a sequito della presentazione, peraltro con imperdonabile ritardo, del Documento Programmatico Pluriennale per la Difesa nel triennio 2020-2022. La Buona Destra supporta le richieste delle FF.AA. di procedere a maggiori investimenti in un comparto oggi più che mai indispensabile per gli interessi del nostro paese e dell’Unione Europea.

Dal documento si evince che nel 2019 il rapporto budget difesa/Pil si è attestato all’1,21%, ben lontano sia dal 2% auspicato dalla Nato che dall’1,58% della media dei Paesi europei. Con le risorse allocate per il triennio futuro, l’Italia ha come obiettivo quello di allinearsi con i partner continentali. Tuttavia, l’investimento previsto è ancora lontano dall’auspicato 2% così come da obiettivi più realistici di efficienza necessari a garantire l’operatività nei molti teatri che ci vedono oggi impegnati.

A fronte dell’incremento delle crisi internazionali è necessaria una profonda revisione dello strumento militare che va portato, senza indugio, verso livelli di efficienza e interoperabilità che garantiscano la sicurezza e tutelino gli interessi del nostro Paese. La cronica insufficienza delle risorse assegnate alla Difesa rappresenta un grave problema per la nostra politica estera, di cui lo strumento militare è naturalmente un’estensione indispensabile. Ciò avviene ad esempio nel Mediterraneo, un’area la cui importanza e complessità è in costante aumento, dove l’Italia viene sempre più frequentemente messa in disparte da soggetti, una volta marginali, che sono oggi riusciti a solidificare posizioni di potere in aree tradizionalmente ad influenza italiana.

Essa rappresenta inoltre un limite per l’impiego delle FF.AA. in quei contesti non prettamente bellici, come ad esempio l’intervento in caso di calamità naturali o la gestione di emergenze sanitarie, dove lo strumento militare si rivela sempre più indispensabile.

Oltre alla cronica mancanza di fondi, si evince anche un problema di allocazione. L’evidente sbilanciamento nella ripartizione della spesa a vantaggio del personale è causa di sofferenza per i settori direttamente funzionali all’operatività. La Buona Destra si oppone a qualunque delega al blocco degli organici e promuove una riorganizzazione delle FF.AA. che ne aumenti l’efficienza e l’interoperatività, anche a livello europeo, unitamente a un piano di investimenti straordinari in mezzi e assets operativi, in particolare nei settori dell’alta formazione, del cyberwarfare, della robotica e delle operazioni spaziali.”