Salvini si schianta sul Colle, no di Mattarella a un ritorno al Viminale

Veniamo subito al punto: scegliere Matteo Salvini come ministero dell’Interno significherebbe, per Giorgia Meloni, iniziare con il piede sbagliato e andare allo scontro con il Quirinale. La leader di Fratelli d’Italia lo sa bene e per il Viminale pensa a Matteo Piantedosi, oggi prefetto di Roma, e capo di gabinetto del ministero dell’Interno negli anni del mandato di Salvini. Un profilo, dunque, gradito al segretario della Lega. Che a quel punto potrebbe diventare vicepremier o ministro, ad esempio, dell’Agricoltura.

Tra i due il rapporto “non è mai stato idilliaco”, spiffera chi li conosce bene: c’è una rivalità che è accresciuta nel corso degli anni e ha raggiunto il suo culmine quando FdI ha sorpassato la Lega. Eppure c’è un elemento che li unisce ed è quello generazionale.”Quando si incontrano, spesso e volentieri discutono animatamente, ma poi giungono sempre alla stessa decisione”. Ed è quest’ultima la ragione per cui, da ambienti leghisti, viene escluso categoricamente l’ultima indiscrezione che avrebbe visto l’ex ministro dell’Interno minacciare l’appoggio esterno al futuro governo Meloni.

La smentita ufficiale è arrivata puntuale con il caffè della primissima mattinata: “Le frasi attribuite al leader della Lega nei retroscena odierni sono totalmente false: il centrodestra ha stravinto le elezioni e governerà bene e senza spaccature per i prossimi anni”.

Certo è che Salvini ci spera: durante una diretta Facebook, infatti, non ha nascosto di sperare che “nell’assegnazione degli incarichi venga riconosciuto il merito. E la Lega, sul fronte della sicurezza e della lotta all’immigrazione, ha dimostrato di saperci fare”. Staremo a vedere.