Salvini non perde occasione per stare zitto: adesso vuole una centrale nucleare a Milano

E ci risiamo! Matteo Salvini se ne è uscito con un’altra delle sue, peraltro su un tema assai importante ed attuale: l’utilizzo dell’energia nucleare per giungere nel tempo a una sostanziale indipendenza da forniture estere.
A un convegno dei Giovani Imprenditori di Confidustria tenutosi a Rapallo il 25 Giugno, Matteo Salvini ha affermato che è ora di passare al nucleare e, non pago, ha dichiarato di esser disponibile alla realizzazione della relativa prima centrale direttamente a Milano, nel suo quartiere Baggio. Una centrale nucleare “dentro casa”. Questa la grande idea del leader della Lega.

Chiaramente la reazione a questa ennesima inutile boutade è stata netta e chiara. Silvia Fossati, presidente del Municipio 7 (dove si trova il quartiere Baggio) ha stigmatizzato l’intervento del fu Kapitano, degradandolo a mera provocazione innanzi a un tema che invece è molto serio e che non si può liquidare con una battuta. E la Fossati ha ragione da vendere nel sottolineare la serietà della materia, visto che la scellerata politica energetica condotta negli ultimi decenni dal nostro Paese (pure da altri per la verità) ci ha consegnato mani e piedi alle forniture di gas russo con i risultati che oggi tutti noi vediamo, soprattutto nelle nostre tasche. E il quadro è destinato a peggiorare, visti i prossimi aumenti di luce e gas.

Che quindi occorra porsi il problema è assolutamente certo ed è pure condivisibile l’impostazione di Giorgetti per il quale è finito il tempo dei “NO a prescindere”.
Quello che non si può accettare è la strumentalizzazione del tutto inetta fatta dal leader della Lega, il quale intende cavalcare opportunisticamente anche la questione energetica fiutando insoddisfazione dei cittadini e quindi possibile bacino elettorale.

Peraltro si tratta dello stesso Salvini che qualche anno fa invece si era improvvisato ambientalista e “No Triv” in Basilicata, temendo danni ambientali e fughe in massa dei turisti.
Insomma, il solito Salvini: a seconda di dove gira il vento ce lo trovi. Ieri ambientalista oggi a favore del nucleare sotto casa, ieri manettaro oggi garantista e poi di nuovo manettaro. Un’idea che sia una non pervenuta. Una battaglia che Salvini sposa perché ci crede veramente e non perché gli conviene è merce rara, anzi si direbbe introvabile. Gli elettori se ne stanno accorgendo visto che da due anni a questa parte a ogni tornata elettorale gli rifilano sonore batoste, ma lui insiste. Non avendo alcun contenuto ed essendo soltanto un front-man – in declino peraltro – il leader della Lega deve necessariamente buttarla in caciara per far parlare di sé.

Ma su queste cose non si può scherzare, soprattutto di questi tempi e la propaganda fine a se stessa non serve! Occorre serietà ben consapevoli che siamo al di fuori della portata di Salvini.
Intanto, si fa presente al Segretario della Lega che al momento, il nucleare di ultima generazione da lui citato è in una fase molto precoce di sperimentazione, al punto che ad oggi non esiste la possibilità di procedere alla costruzione di una centrale, almeno per i prossimi anni. Troppe incognite al momento.

L’Italia insieme all’Unione Europea sta partecipando, assieme ad altri Paesi fra cui Cina, Usa e India a un progetto sperimentale per la costruzione di un reattore a fusione nucleare che potrebbe effettivamente soddisfare il fabbisogno energetico per molto tempo in futuro. Ma siamo appunto ancora ai primi passi di una promettente sperimentazione. Quindi bene implementare la ricerca e partecipare a progetti, ma saltare già alla fase della costruzione della centrale nucleare, addirittura in pieno centro cittadino, pare francamente una assurdità che giusto Salvini poteva dire. generale, poi la progettazione di una centrale presenta dei tempi e dei costi anche in termini ambientali che vanno valutati attentamente (e quindi, di nuovo, non è materia per Salvini), nonché prevede un coinvolgimento della popolazione interessata cui non può semplicemente essere imposta una decisione dall’alto, magari da una Lega che di qui a breve potrebbe pure perdere la Regione Lombardia. Tutta roba seria, quindi l’opposto di Salvini!
Invero, niente di nuovo nell’approccio del leader del Carroccio: consueta incontinenza verbale senza alcuna cognizione di causa che va ad aggiungere l’ennesima figuraccia alle già numerose gaffes di un leader che non ne azzecca più una, nemmeno per sbaglio e nemmeno su temi sui quali è necessario iniziare a riflettere.