Putin

Chiedo per un amico: “Voi sul serio riuscireste a vivere in un Paese come la Russia?”

Non occorre essere economisti per comprendere ciò che sta avvenendo in Russia. Ragionare in termini occidentali è sbagliato: la Russia è una nazione immensa, che conta 150 milioni di abitanti, dove il benessere è riunito nel 20% della popolazione. L’industria russa è essenzialmente concentrata nella produzione e distribuzione di risorse come gas, petrolio, oro e risorse agricole. Produzione e distribuzione raggruppate in poche mani, che l’accomunano più alla Libia di Gheddafi che non a qualsiasi paese occidentale.

Un paese del genere è un gigante dai piedi d’argilla. I passi in avanti fatti negli ultimi 20 anni rischiano di vanificarsi in uno solo con la riduzione del PIL stimato a meno del 15% il prossimo anno. La trasparenza è rimasta a livelli Urss come anche la considerazione del consenso popolare, da manipolare ove possibile e sopprimere dove non è possibile. Ovvio che se uno gira per San Pietroburgo o Mosca non noti grosse differenze almeno per ora, ma siete sicuri che queste non siano tenute nascoste? Chi sostiene che l’occidente è più ricco, mente sapendo di mentire. Semplicemente la popolazione è più libera e presenta risorse e benessere più diffusi. In Russia, il paese dell’oligarchica, la povertà è equamente distribuita e lo sarà ancora di più come in Corea del Nord. Quindi tutto è relativo fintanto che non arriva un nuovo ottobre come nel 1917.

La domanda agli occhi di un occidentale abituato a vivere e ragionare in termini di benessere e libertà è: “Ma perché dover fare una guerra che ci rende più fragili, poveri e riduce la nostra ricchezza in termini di produzione industriale economica e di scambi?”. Per chi non ha industrie e vive sfruttando risorse la risposta è semplice: “Sono grande grazie alle risorse naturali. Per essere ancora più potente devo accaparrarmi altre risorse e se questo vuol dire fare una guerra, basta creare o trovare la giusta chiave retorica per convincere l’80% della popolazione a farla, illudendolo che è per il suo bene e che per farlo star meglio e mandando i propri figli e nipoti a combattere per $500 al mese”. Ma la vera domanda che da occidentali dovremmo porci onestamente è: “Ma io potrei vivere in un Paese del genere?”.