Salvini a braccetto con Orban, amico di Putin e nemico di Zelensky

Il volto vero di Matteo Salvini, se ancora non fosse evidente, è stato svelato definitivamente ieri quando il capo della Lega si è mostrato ai flash dei fotografi sorridente e felice come una Pasqua a braccetto con il leader sovranista ungherese, Viktor Orban, presidente da poco riconfermato alla guida dell’Ungheria e in visita in Italia per incontrare Papa Francesco.

Orban si è intrattenuto col pontefice meno di un’ora, poi via verso l’Accademia D’Ungheria ai Parioli per l’incontro con Salvini. Grande assente quella Giorgia Meloni che di Orban è una grande fan, ma che forse, lei sì, ha capito l’inopportunità di presentarsi al cospetto di un premier europeo filoputiniano è dichiaratamente avversario del presidente ucraino Volodymir Zelensky (sebbene poi alcuni esponenti di Fratelli d’Italia abbiano preso parte al ricevimento serale in onore di Orban). Soprattutto perché Meloni, presidente dei conservatori europei, in questa fase così delicata delle relazioni internazionali, ha ritenuto doveroso non incrinare i rapporti con il presidente della Polonia Andrej Duda, anche lui conservatore ma fortemente anti Putin. Insomma, almeno la Meloni ha scelto di non schierarsi pubblicamente dalla parte dell’autarca del Cremlino.

Lo scodinzolante Salvini, invece, si è mostrato a braccetto con Orban e con l’estremismo filo putiniano che il leader magiaro rappresenta. Marcando, di fatto, anche una sempre più netta distanza tra la Lega e Fratelli d’Italia.

“Inopportuno? Non scherziamo, il presidente Orban è stato appena rieletto a furor di popolo dai suoi cittadini e guida un paese membro dell’Ue – ha replicato Salvini a chi gli faceva presente che magari di incontrare un leader putiniano, tra i pochi che appoggiano il despota di Mosca, non fosse proprio indicato -. Ha incontrato il Santo Padre che lo ha abbracciato, ringraziato e benedetto. Se a sinistra polemizzano anche con il Santo Padre hanno dei problemi”. Salvini ha poi sottolineato la “totale sintonia con Orban, abbiamo parlato di pace, economia, sostegni per famiglie e imprese, lotta all’immigrazione clandestina, difesa degli interessi italiani e ungheresi, e di un progetto di centrodestra europeo alternativo ai socialisti per difendere i valori e le radici dell’Occidente”.

Peccato che i valori dell’Occidente, fondati su democrazia e libertà, sono quelli che Orban nel suo paese non rispetta e che Vladimir Putin, anche con il sostegno del presidente ungherese, vuole invece proprio cancellare. Questo a Salvini deve essere sfuggito mentre andava a braccetto con Orban. O forse anche no.