Alessandra, 22 anni, è ancora molto sconvolta per quanto le è accaduto nel cuore della capitale. La paura mista a rabbia è comprensibile: “Tornerò a San Lorenzo, ma non da sola. Se sei una ragazza a Roma non puoi girare sola la sera”. La giovane è stata salvata da un eroe sconosciuto un attimo prima che si consumasse la violenza. Alessandra era stata avvicinata da un marocchino armato di un cacciavite in via dei Sardi. L’aggressore “non ha esitato ad aggredire una ragazza sulla pubblica via per dare sfogo alle sue pulsioni sessuali”, ha ravvisato il tribunale di Roma in sede di convalida dell’arresto per violenza sessuale, resistenza e violenza a pubblico ufficiale.
Quell’uomo “mi ha presa alla sprovvista, mi ha puntato un cacciavite alla gola, non ho avuto neanche la forza di urlare. Ero terrorizzata. Poi è arrivato questo ragazzo, si è avvicinato e ha chiesto se ci conoscevamo. Lui ha detto di “si”, io ho risposto di “no””. In quel momento il giovane è intervenuto e ha messo in fuga l’aggressore. È stato proprio lui a chiamare il 112 dal telefonino dell’amica di Alessandra: “Poi mi ha abbracciata, mi ha detto: ‘Tranquilla è tutto finito'”.
Nel giro di pochi minuti è arrivata una prima pattuglia del commissariato San Lorenzo. Gli agenti, diretti da Moreno Fernandez, dopo aver raccolto alcune testimonianze hanno avviato le ricerche. L’uomo è stato rinvenuto in una stradina a pochi passi dal luogo dell’aggressione. Aveva ancora un cacciavite in mano e la maglietta sporca del sangue uscito dalle ferite alla testa riportate durante lo scontro con il giovane eroe. Adesso il 42enne marocchino è in carcere. Scomparso nel nulla il ragazzo che non c’ha pensato due volte ad intervenire: “Mi piacerebbe ringraziarlo, ma non ricordo più neanche il suo nome”, le parole di Alessandra a «La Repubblica».