Buona destra

I 25 punti del Manifesto per la Buona Destra

Una destra finalmente moderna, liberale, popolare ed europeista che sappia guardare al futuro con la forza di poterlo costruire.

1. VERSO GLI STATI UNITI D’EUROPA, UNICA VIA PER LA PACE E IL PROGRESSO
La pandemia di Covid 19 prima e la guerra in Ucraina poi dimostrano chiaramente quanto sia necessario un sempre maggiore peso dell’Europa nel mondo. Non questa Europa tecnocratica, bancaria ed economica, ma gli Stati Uniti d’Europa: un’unione federale capace di farsi sentire con una voce sola in politica estera; che si doti di un esercito comune; che implementi i processi democratici e amministrativi al proprio interno con riforme strutturali, drastiche politiche di riduzione del debito, miglioramento dell’efficienza amministrativa e una politica energetica comune che ci renda maggiormente indipendenti dalle forniture dall’estero.

2. ALLEANZE INTERNAZIONALI CHIARE E SENZA AMBIGUITÀ

L’Italia deve rimanere dentro la cornice euroatlantica che è baluardo di democrazia e libertà nel mondo contro tendenze autocratiche sempre più marcate. Riteniamo fondamentali le relazioni con gli Stati Uniti d’America basate su un piano di parità e cooperazione.

3. LIBERTÀ E RESPONSABILITÀ FONDAMENTO DI OGNI COMUNITÀ

Siamo garanti delle libertà individuali contro ogni forma di condizionamento o ingerenza da parte dello Stato o di qualsivoglia ente collettivo; riconosciamo i diritti inalienabili della persona senza alcuna discriminazione per etnia, lingua, convinzione politica o religiosa, identità di genere e nient’altro che non sia il merito personale e la responsabilità sociale entro cui esercitare la libertà.

4. UGUAGLIANZA NELLE OPPORTUNITÀ

Crediamo in una società aperta ed inclusiva che si ponga come obiettivo quello di dare a tutti le stesse opportunità di partenza senza alcuna distinzione; una società che liberi le energie del Paese e sappia premiare i talenti e i meriti individuali.

5. PIÙ CRESCITA: LIBERALIZZAZIONI E LOTTA ALLA BUROCRAZIA

Crediamo in un’economia basata sulla liberalizzazione e la centralità del mercato, salvaguardando la capacità dello Stato di tutelare i settori essenziali per l’interesse nazionale. Vogliamo un’economia che produca progresso e benessere, un’economia finalmente liberata dal cancro della burocrazia. Siamo per un rafforzamento generalizzato del processo produttivo mediante l’ampliamento delle dimensioni delle imprese, l’efficienza e la diversificazione delle attività e la promozione del made in Italy.

6. MENO STATO: SPENDERE MENO E SPENDERE MEGLIO

Il debito pubblico è la minaccia più imminente alla sovranità del nostro paese. Serve una costante spending review, non come un provvedimento emergenziale, ma come parte integrante di tutte le decisioni dello Stato e della pubblica amministrazione, in modo da garantire spesa non meramente assistenzialistica e comunque sostenibile e qualificata.

7. RIFORMA FISCALE: MENO TASSE E MENO EVASIONE

Crediamo che serva uno shock fiscale mediante la riduzione e la semplificazione delle aliquote (eliminazione dell’IRAP ad esempio) che aiutino la ripresa di investimenti e l’incremento dell’occupazione. Razionalizzare il sistema fiscale è fondamentale, così come altrettanto fondamentale è una seria e mirata lotta all’evasione che garantisca introiti allo Stato e la repressione dell’illegalità.

8. INDIPENDENZA ENERGETICA: VERSO IL FUTURO IN SICUREZZA E AUTONOMIA

La scelta di considerare la Russia produttore privilegiato nella fornitura di gas e petrolio si è dimostrata sbagliata e foriera di conseguenze negative. Oggi si rende evidente la necessità di incrementare la nostra autonomia energetica attraverso il razionale sviluppo delle risorse ad oggi inutilizzate, aprendosi a nuove forme di energia fra cui le rinnovabili e il nucleare di ultima generazione, nel quadro di una politica energetica europea comune.

9. GARANTIRE IL DIRITTO ALLA SALUTE SUPERANDO IL SISTEMA REGIONALE

La pandemia di COVID-19 ha mostrato i punti di forza e le debolezze di un sistema sanitario nazionale che necessita urgentemente di riforme. L’architettura clientelare della sanità regionale va superata in favore di un principio di universalità delle cure e di un’idea olistica di salute centrata sui pazienti, in una reale integrazione di pubblico e privato non più in competizione, ma in cooperazione fra loro.

10. SCUOLA E ISTRUZIONE PER UNA FORMAZIONE REALMENTE MERITOCRATICA

La scuola e l’università pubblica nel nostro paese sono uguali per tutti solo sulla carta. La difesa a oltranza dell’esclusività del pubblico nell’istruzione è un mito che protegge unicamente gli interessi di categoria degli impiegati pubblici, senza tenere conto dell’output formativo. E non risolve, anzi peggiora, le condizioni socio-economiche degli studenti. Siamo per un sistema di istruzione pubblico e privato, senza alcuna prevalenza dell’uno sull’altro, che premi il merito come requisito indispensabile per garantire la crescita e lo sviluppo del paese.

11. CONTRASTARE L’ABBANDONO SCOLASTICO SENZA LASCIARE NESSUNO INDIETRO

Siamo per ingenti investimenti nella scuola, nella formazione e nell’istruzione, contrastando il fenomeno drammatico dell’abbandono scolastico, che in Italia ha numeri spaventosi. Una scuola che non lascia indietro nessuno, ma, al contrario, nel quadro dell’uguaglianza delle condizioni di partenza, cerca di fornire a tutti gli strumenti necessari per far emergere i propri unici e irripetibili talenti individuali.

12. PER UNA GIUSTIZIA GIUSTA, NELL’INTERESSE DEI CITTADINI E NON DELLE CORPORAZIONI

Siamo per una giustizia liberale, in piena armonia con i valori costituzionali garantisti e democratici, che chiuda una volta per tutte la stagione del giustizialismo penale e mediatico. Guardiamo alla piena realizzazione del modello accusatorio con separazione delle carriere tra pubblici ministeri e giudici e per l’abrogazione dell’obbligatorietà dell’azione penale. In campo civile e amministrativo, crediamo negli istituti ADR (Alternative Disputes Resolutions) a fini deflattivi dell’ampio contenzioso giudiziale e per l’assunzione di magistrati specializzati, soprattutto nel ramo tributario dove occorre anche superare il principio dell’inversione dell’onere della prova. In ogni caso riteniamo necessario un investimento cospicuo nell’assunzione di personale (magistrati e cancellieri) per poter ridurre il carico di ogni singolo magistrato e sveltire i tempi del processo e per una sempre maggior implementazione nella digitalizzazione degli uffici dei tribunali e delle corti.

13. PER UN VERO PRESIDENZIALISMO NEL RISPETTO DELLE AUTONOMIE

Crediamo che la seconda parte della Costituzione vada modificata e con essa la forma di governo dello Stato in senso presidenzialista, con l’elezione diretta del Capo dello Stato che nomina e revoca i ministri. Crediamo nella differenziazione della composizione del Parlamento, con una Camera dei deputati eletti a suffragio universale e con un Senato delle Regioni e delle autonomie locali, da eleggere su base regionale secondo le dimensioni del territorio interessato. Infine siamo a favore di un nuovo federalismo che possa garantire un’effettiva autonomia agli enti locali, basata sul principio di sussidiarietà delle competenze.

14. PER UNA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE AMICA

Nel complessivo disegno di sburocratizzare il Paese, urge una riforma della Pubblica Amministrazione che deve essere più rapida, semplificata, al servizio del cittadino e delle imprese, fortemente digitalizzata e agile. Chiara, trasparente nei confronti dell’utenza, anche in punto di meccanismi decisionali e dipendente dal decisore politico, responsabile di ultima istanza.
Siamo convinti della necessità di una netta semplificazione normativa (anche mediante l’abrogazione di alcuni reati), che porti al superamento di quell’eccesso di regole che blocca gli amministratori pubblici e che frena la capacità di fare impresa e creare occupazione.

15. UNO NON VALE UNO! MERITO, COMPETENZA E SERIETÀ

Una destra liberale non può che fondarsi sulle qualità uniche della persona umana e sul valore insopprimibile delle differenze fra gli individui che ne garantiscono il pieno sviluppo. Perciò crediamo nella necessità, a partire dai primi gradi di istruzione, di valorizzare il merito e le attitudini di ciascuno, affinché germoglino i semi di una società davvero meritocratica, fondata sul rispetto della competenza e delle qualità personali.

16. IL LAVORO COME FONDAMENTO DEI RAPPORTI ECONOMICI

Crediamo, in coerenza con la valorizzazione del merito di ciascuno, che il lavoro sia un diritto, ma non un privilegio e che sia necessaria una riforma del mercato pubblico e privato in senso liberale, implementando ed estendendo il Jobs Act anche alla pubblica amministrazione. Occorre sostituire lo Statuto dei lavoratori con uno Statuto dei Lavori, dove a un nucleo di diritti fondamentali, si aggiungano delle tutele crescenti e diversificate in ragione della concreta attività svolta. Al contempo, tuttavia, riteniamo necessario ripensare a un welfare sostenibile per evitare che la flessibilità diventi precarietà.

17. RIFORMARE IL WELFARE STATE

Negli anni le politiche sociali italiane hanno registrato un marcato squilibrio a favore delle tutele dei più anziani, senza che al contempo fossero messe in campo politiche di aiuto e incentivo per i giovani. Riteniamo che sia una tendenza da invertire attraverso una radicale revisione del welfare italiano, ripartendo dalle intuizioni di Marco Biagi.

18. INVESTIMENTI SUI GIOVANI

Siamo convinti che la politica debba essere costruzione di futuro e che gli attori principali siano le nuove generazioni. Abbiamo la responsabilità di costruire una società migliore per loro e renderli sempre più protagonisti del proprio avvenire. Crediamo nella necessità di contenere politiche meramente assistenzialistiche, per andare invece verso processi di valorizzazione del lavoro giovanile, professionale o imprenditoriale, con marcati processi di incentivi alle imprese che scommettono sulle nuove generazioni. E’ essenziale, inoltre, anche investire nelle eccellenze giovanili mediante politiche che impediscano la cosiddetta fuga dei cervelli verso Paesi stranieri, che ne valorizzano, anche economicamente, le intelligenze.

19. LAICITÀ DELLO STATO

Nel rispetto della libertà individuale, crediamo nel diritto di ciascuno alle proprie scelte personali senza ingerenze da parte di chicchessia, purché tali scelte non rechino danno agli altri. Sentimenti religiosi o altri sistemi di pensiero, se hanno piena legittimità nella sfera intima di ogni persona, non possono essere fonte di pressione per lo Stato, che ha il compito di agevolare la libera espressione della persona umana in tutta la sua inalienabile dignità, senza che a ciò debbano conseguire discriminazioni di sorta.

20. FINALMENTE L’UNITÀ D’ITALIA

Crediamo che, nel quadro di un’armonizzazione tra le varie parti che compongono il nostro Paese, sia fondamentale portare a termine un vasto piano di infrastrutture che colleghino in modo davvero efficiente ed efficace tutte le aree nazionali, colmando il gap attualmente esistente fra Nord e Sud del Paese. Fondamentali a tal fine sono la riduzione della burocrazia e una profonda riforma del Codice degli Appalti.

21. LA BELLEZZA È POLITICA

Crediamo nella necessità di costruire bellezza per le nostre città mediante la valorizzazione del patrimonio artistico e culturale che ci rende unici nel mondo e produce ricchezza tramite il turismo. A tal fine, poiché riteniamo che bellezza non significhi “musealizzare” la città, serve una riqualificazione urbana a partire dalle periferie, che non possono essere sempre penalizzate rispetto ai centri storici in quanto maggiormente attrattivi. Bellezza è politica, bellezza è sicurezza, bellezza è vita.

22. PER UNA TUTELA RESPONSABILE DELL’AMBIENTE

Siamo consapevoli che la Terra sia la casa comune di tutta l’umanità e che occorra difenderne l’ecosistema, senza nessun estremismo ideologico, ma in armonia con le esigenze produttive di un mondo in continuo cambiamento ed economicamente squilibrato fra aree molto ricche e altre molto povere e ad alto tasso di natalità. Crediamo nell’ambiente anche come chiave ed opportunità per la politica industriale del futuro, da implementare attraverso incentivi per attività e produzioni non inquinanti e favorendo tecnologie “green”.

23. RIPARTIRE DALLA CULTURA E DAL TURISMO

L’Italia è il Paese che detiene la percentuale maggiore di opere artistiche e culturali di tutto il mondo. Patrimonio di bellezza, cultura, arte e letteratura che deve essere valorizzato in modo uniforme sul territorio nazionale, per integrare a pieno titolo il turismo come risorsa strategica del Paese e volano di rilancio e della ripresa economica.

24. SICUREZZA, PRESIDIO DEL TERRITORIO E LOTTA ALLA MAFIA

La sicurezza delle nostre città e dei nostri quartieri è una priorità assoluta e si inscrive in una lotta generalizzata al degrado urbano e suburbano, che va combattuta con la creazione di punti di aggregazione sociale e culturale e garantita da un serio investimento nelle risorse di pubblica sicurezza. Ciò potrà realizzarsi con l’assunzione di più agenti delle Forze dell’ordine con stipendi finalmente adeguati e proporzionati e affidandosi al supporto di un maggiore uso delle tecnologie di vigilanza e sorveglianza. Occorre contrastare sempre più la criminalità organizzata, diffusa su tutto il territorio nazionale

25. GESTIRE L’IMMIGRAZIONE CON RIGORE E UMANITÀ

Siamo assolutamente a favore della tutela dei diritti umani senza limitazioni e crediamo quindi sia un dovere soccorrere i migranti con lo status di profughi e quelli in pericolo. Al contempo siamo consapevoli che il sacro dovere di salvare vite umane in mare non possa coincidere automaticamente con il dovere dell’accoglienza sempre e comunque. Compito della politica è coniugare umanità e legalità in funzione dell’oggettiva sostenibilità economica e sociale e della coesione interna del paese. Siamo a favore di un diritto alla cittadinanza subordinato a un percorso di integrazione scolastica e lavorativa controllato e certificato.