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“Russia e Cina vogliono un nuovo ordine, sarà un mondo meno globalizzato”

“La Russia era parte integrante della economia globale, ma ora dovrà ricostruire il proprio sistema economico e finanziario”, dice Giancarlo Loquenzi, giornalista e conduttore di Zapping su Rai Radio 1. Con lui parliamo di guerra in Ucraina, Russia, Cina e dei futuri scenari internazionali.

Loquenzi, Putin riuscirà a sopravvivere alla guerra?

Difficile risponderle, non c’è una visione chiara dei rapporti di forza all’interno del Cremlino. L’errore sarebbe pensare a Putin come a uno ‘zar’, non è così. Il presidente russo è il punto di equilibrio di tanti poteri: economico, oligarchico, politico e religioso. Questo lo rende molto forte e, allo stesso tempo, molto debole. Se l’assetto dei poteri in Russia dovesse alterarsi e quell’equilibrio apparire meno conveniente a chi lo tiene in piedi, Putin potrebbe cadere.

Putin pensava di spaccare l’Europa e invece l’ha unita?

Il presidente russo ha passato anni a cercare di influenzare i Paesi europei, dal punto di vista politico e dal punto di vista economico. Nell’autunno scorso, il capo della diplomazia europea Borrell aveva presentato lo Strategic Compass ma il documento è stato discusso solo tra gli esperti: politica estera e Difesa comune non sembravano all’ordine del giorno. Eppure, dopo un’esitazione iniziale, la risposta europea all’invasione russa dell’Ucraina è stata straordinariamente compatta.

Siamo davanti a una nuova Guerra Fredda tra Occidente e regimi autoritari asiatici?

Credo che usare le categorie della Guerra Fredda per analizzare la situazione attuale sia un errore. Proprio seguendo quelle categorie, abbiamo creduto che Putin non avrebbe attaccato l’Ucraina e che la Russia volesse preservare lo status quo. Invece già all’inaugurazione dei Giochi olimpici in Cina la linea era chiara. Putin ospite speciale di Xi Jinping. Russia e Cina intendono affermare nuovi valori, compresa una diversa idea di democrazia.

Qual è il suo giudizio sulle sanzioni alla Russia?

Quando sono efficaci, le sanzioni colpiscono proporzionalmente i sanzionati e i sanzionatori. In questo caso sono davvero imponenti. Come ho già spiegato prima, la Russia potrà farcela solo se reggerà quell’equilibrio sul quale si fonda il potere di Putin. La Russia era parte integrante della economia globale ma ora dovrà ricostruire il proprio sistema economico e finanziario. Probabile che lo faccia intessendo rapporti più stretti con la Cina. Il mondo globalizzato rischia di non essere più tanto tale.