Recuperare il ruolo educativo della scuola per formare individui migliori

di Salvatore D’Angelo

Gli episodi criminali, perché di questo si tratta, che hanno riguardato alcune delle nostre città ad opera di gang di adolescenti è un fatto che ci deve far riflettere e ragionare. Nei giorni scorsi si sono ripetuti episodi di violenza organizzata da parte di gruppi di giovani che, incuranti di qualsiasi legge e di qualsiasi morale, hanno attaccato personale delle forze dell’ordine e, come è accaduto a Milano la notte di San Silvestro, hanno cercato di usare violenza nei confronti di ragazze che partecipavano alla tradizionale festa di piazza.

Non dobbiamo far passare inosservati questi fatti che stanno diventando oramai cronaca di tutti i giorni. Dietro tali comportamenti criminali si celano problemi che hanno origine nel tempo e che vedono colpevole una classe dirigente totalmente inadeguata e incapace di comprendere i cambiamenti di una società che muta velocemente.

La famiglia è cambiata. Il nostro modo di vivere è mutato. Oggi lavorano padre e madre, lo spazio da dedicare ai propri figli è diminuito. Un tempo si vedeva nella figura maschile colui che con il lavoro manteneva la famiglia e nella figura femminile colei che si occupava delle mansioni casalinghe e dell’educazione della prole. Sono passati decenni e la società è mutata. I giovani oggi trascorrono la maggior parte del tempo soli. I videogiochi, la televisione sono oramai i loro punti di riferimento. Basta guardare i programmi che vengono proposti, oppure soffermarsi ad osservare quello che propone una play station per vedere il mix di violenza, di sopraffazione, di paranoia che viene proposto sotto forma di “gioco”.

Quale strumento abbiamo per formare ed aiutare nella propria crescita l’individuo? La scuola. Peccato che il metodo di insegnamento sia rimasto ancorato a metodologie e canoni di cinquant’anni fa. Chi ci governa ha pensato bene di ridurre le ore di insegnamento, ha tolto risorse a quello che è uno dei cardini fondamentali nella formazione di una società moderna e civile. Ed allora qual è la nostra proposta? Semplicemente aumentare le ore di insegnamento, dedicare le ore pomeridiane a materie quali informatica, educazione fisica, educazione civica, lingue straniere. La scuola deve preparare gli individui ad affrontare il mondo del lavoro in modo adeguato. Le lingue ad esempio vengono oggi insegnate in
modo del tutto obsoleto. Non una, ma più lingue straniere. L’informatica è la base del nostro vivere, piaccia o non piaccia ma è la realtà, chi lavora oggi senza l’ausilio di un pc? L’educazione fisica si è visto avere un impatto fondamentale nello sviluppo fisiologico dell’individuo per prevenire quelle patologie che oggi sono tra le più frequenti (diabete, obesità, ipertensione arteriosa). Educazione civica oggi abbandonata ma importante per insegnare all’individuo il ruolo che deve avere nel suo vivere sociale.

Di proposte si può abbondare e saranno materie di studio e di approfondimento, ma dobbiamo fare tesoro degli gli errori commessi in passato e trovare quindi le risorse necessarie a realizzare queste riforme fondamentali per il nostro sviluppo e per il nostro appartenere ad una società moderna e civile.