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Quella manfrina sulle tasse di un Centrodestra sempre più squallido

La rissa sulla delega fiscale scoppiata in Commissione Finanze alla Camera, con i deputati che quasi si menano facendo volare microfoni e campanellini, è uno dei punti più miserabili toccati in questa legislatura. Mentre leggiamo  di uomini, donne e bambini ammazzati, mentre aggiorniamo la conta degli stupri e delle fosse comuni  alle porte dell’Europa, che fanno i deputati della Repubblica?

Si azzuffano come quattro capponi di manzoniana memoria. Litigando non si capisce bene per cosa visto che Draghi ha detto che non ci saranno aumenti fiscali. Il peggiore spettacolo, poi, lo offre il centrodestra di lotta e di governo, uno schieramento che ormai ha perso ogni credibilità. Impiccato com’è alla logica dei sondaggi e sentendo odore di campagna elettorale, alza le  barricate tanto per buttarla in caciara.  Dopo aver trascorso anni senza cambiare nulla, fisco compreso.

Il centrodestra da una parte, l’Avvocato del popolo dall’altra: dalle tasse alle spese militari, ogni scusa è buona per scavare tunnel e far sprofondare il governo Draghi.  Ma sì,  blocchiamo i lavori delle commissioni, anzi, sai che c’è, chiediamo pure l’intervento del Presidente Mattarella… Ha ragione Draghi a essere stufo di questi partiti che ragionano unicamente sulla base di interessi strumentali oltre che personali.

Altro che classe dirigente che sceglie, decide, governa. Poco ci manca che  si prendano a cazzotti come se fossero  allo stadio in curva sud. Che bel senso di responsabilità,  che grande decenza mentre l’Europa brucia. Vedremo che avranno da dire i leader del Centrodestra durante l’incontro con Draghi.  La manfrina sulla delega fiscale non promette niente di buono: Salvini vuol restare al governo o no?