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Quando il “compagno” Pagliarulo difendeva Putin e dava dei nazisti a Kiev

Tutti i nodi vengono al pettine. Eh sì, perché anche se Gianfranco Pagliarulo di capelli ne ha pochi, la citazione è comunque azzeccata. Si scopre infatti, proprio in queste ore, che il presidente nazionale dell’Anpi è sempre stato dalla parte dello zar di Russia: a dimostrarlo un post su Facebook nel quale prende le difese di Vladimir Putin in chiave anti-americana, definendo illegittimo il governo di Kiev in quanto “nato di fatto da un colpo di Stato foraggiato dagli Stati Uniti”.

La pubblicazione risale al 14 gennaio 2015 e a pubblicarla fu proprio Pagliarulo. A scatenare questa sua reazione, un articolo pubblicato da Repubblica a firma Andrea Tarquini, critico riguardo l’assenza di Putin alle celebrazioni di Auschwitz del 27 gennaio. Pagliarulo si scaglia contro i giornalisti, mettendo in dubbio la loro professione e insinuando una propaganda «scritta sotto dettatura della Cia». L’attuale presidente dell’Anpi contesta la definizione di «annessione illegale» del Donbass alla Russia, sebbene i referendum non siano stati riconosciuti da alcun organo internazionale terzo.

Contesta, inoltre, che ci sia stata un’aggressione militare contro l’Ucraina e un appoggio ai «terroristi separatisti russofoni» – preferendo definirli «patrioti dell’Est» – da parte della Russia. Quest’ultima ha sempre negato, come nel caso dei paracadutisti russi arrestati dalle forze ucraine, affermando che i propri militari si sarebbero «persi» e dunque entrati in territorio ucraino «per errore».

La presenza dei militari russi nel Donbass, come riporta Open, venne dimostrata soprattutto attraverso il giornalismo investigativo di nuova generazione come quello svolto dal team di Bellingcat. Putin negava che i militari del suo esercito si trovassero in terra ucraina durante la guerra del Donbass, ma a smentirlo sul campo è stato il giornalista Simon Ostrovsky attraverso le fotografie pubblicate sul social network russo Vk da parte dei soldati di Mosca. Simon si recò nei punti dove vennero scattate, fotografandosi a sua volta imitando i russi, al fine di dimostrare che questi si trovavano effettivamente a Debal’ceve, in Ucraina.

Il 22 agosto 2014, condividendo un comunicato del sito Russia.it, Pagliarulo sostiene che fosse l’Ucraina, definendo quello di Kiev un «governo nazista», a cercare un conflitto con la Russia: «Da leggere. E’ evidente che che il governo ucraino, che andrebbe processato per crimini contro l’umanità, non vuole fare arrivare gli aiuti alle popolazioni che sta bombardando. E’ altrettanto evidente che cerca ogni pretesto per aprire un conflitto armato con la Russia. E’ infine ancora più evidente che gli Stati Uniti, con l’accordo più o meno sofferto dell’UE, sono i burattinai del governo nazista di Kiev».

Ancora: il 9 settembre 2014, Pagliarulo condivide un articolo di Repubblica sul rapporto del volo MH17 abbattuto in terra ucraina il 17 luglio 2014. Per l’attuale presidente dell’Anpi, la colpa doveva essere di Kiev. Successivamente, un’indagine congiunta affidata a un Joint Investigation Team (Jit), composto da esperti provenienti da Australia, Belgio, Malaysia, Olanda e Ucraina, dimostrò che il missile che aveva abbattuto il volo MH17 della Malaysia Airlines era di origine russa.